Bilancio comunale, Coalizione civica: “Gestione conti da Festareggio”

22 marzo 2022 | 19:04
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Bilancio comunale, Coalizione civica: “Gestione conti da Festareggio”

Aguzzoli e De Lucia: “A fine legislatura (2024) il debito pubblico del Comune raddoppia, diventa 679 euro a cittadino. In più il Pd ha aumentato le tasse comunali alle imprese per 1,7 milioni”

REGGIO EMILIA – Il debito del Comune sta aumentando. A inizio legislatura del Vecchi bis (2019) eravamo a 60 milioni di euro. Il 28 marzo, quando sarà votato in consiglio comunale il bilancio, si arriverà a una previsione di 105 milioni, ma a fine mandato il debito salirà a 115 milioni. Questo significa che, a fine legislatura, ogni cittadino avrà sulle spalle un passivo di 679 euro.

Facendo un confronto con una città vicina, se prendiamo i dati del Comune di Modena (15.000 abitanti in più di Reggio Emilia, una storia di governo uguale e una economia non difforme dalla nostra) il debito era di 7 milioni nel 2019, nel 2022 salirà a 13 milioni, per poi tornare a scendere con la previsione 2024 a 12 milioni. A fine 2024 l’indebitamento per abitante sarà di 65,62 euro. A Reggio Emilia sarà 10 volte tanto.

Il bilancio di spesa corrente del Comune (quello che serve per far funzionare la macchina e fare progetti senza fare debito) è di 158,8 milioni di euro, mentre a fine legislatura saremo indebitati per 115 milioni. In un’azienda non sarebbe un rapporto sano fra fatturato e indebitamento.

Bisogna anche considerare che la macchina comunale ha in previsione una mole di investimenti ingente che prevede ben 403 milioni di euro in un triennio.

Sulla vicenda intervengono i due consiglieri di Coalizione civica, Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli, che scrivono: “Chi amministra ha il dovere e responsabilità di lasciare a chi verrà dopo la migliore situazione possibile. Non possiamo pensare che il Comune possa essere gestito come è successo a Festareggio quando negli anni i debiti e la mala gestione hanno portato al crack della kermesse del Pd”.

Dice il capogruppo di Coalizione Civica, Dario De Lucia: “Ai problemi di bilancio si aggiungono quelle che dovrebbero essere le risposte del Comune, che decide di aumentare le aliquote Imu sulle imprese del territorio. In un momento difficile come questo la decisione dell’amministrazione di andare a colpire le piccole e medie imprese per sanare i conti comunali è fuori luogo”.

La maggioranza ha votato votato in consiglio comunale un aumento da 0,96 a 1,06% dell’Imy per Laboratori (categoria C/3), Opifici (D/1) e Fabbricati Industriali (D/7) a Reggio Emilia. Un maggior gettito di 1.777.536 euro con aumenti ad azienda da 60 fino a 697€, un aumento medio di oltre 400 euro ad azienda. Se è vero che il Governo ha di fatto riformato il calcolo dell’Imu con questo aumento (siamo al massimo della tassazione comunale) si perde il vantaggio.

Continua De Lucia: “Questi aumenti non andrebbero nemmeno a coprire progetti di interesse pubblico come la cura o la riqualifica di quartieri industriali come Mancasale o Corte Tegge, o la fornitura di infrastrutture digitali come la fibra ottica, o anche la semplice rimessa a nuovo dell’asfalto e dei manti stradali. Abbiamo chiesto di evitare questo aumento o almeno di annullarlo per le imprese che avessero conseguito cali di fatturato negli ultimi anni, ma niente”.

Aggiunge Fabrizio Aguzzoli: “Avevamo anche di abbassare l’imposizione dell’Imu per le famiglie reggiane che si sono offerte di ospitare profughi di guerra ucraini ma ci siamo trovati di fronte un muro”.

E concludono: “Nonostante la situazione di enorme difficoltà in cui versiamo tutti, cittadini e amministratori, per limare certe problematiche sarebbe più sensato investire a tempo debito su progetti che possano portare efficacia piuttosto che visibilità o pubblicità”.