Acqua, affidamento servizio idrico nel 2023: ecco il piano

12 marzo 2022 | 14:22
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Acqua, affidamento servizio idrico nel 2023: ecco il piano

Un investimento al 2040 di circa 333 milioni da parte del socio privato e il fatto che questi, pur dovendo recuperarlo con le tariffe, si impegna a calmierarle “per quanto possibile” fino al 2027

REGGIO EMILIA – Un investimento al 2040 di circa 333 milioni da parte del socio privato e il fatto che questi, pur dovendo recuperarlo con le tariffe, si impegna a calmierarle “per quanto possibile” fino al 2027. Sono alcuni degli aspetti della complessa operazione che a Reggio Emilia dovrebbe portare a riaffidare il servizio idrico a partire dall’1 gennaio 2023, affrontata ieri sera in commissione Territorio in municipio su richiesta del M5s.

In particolare, per ottemperare all’esito del referendum del 2011 sull’acqua pubblica – chiesta a gran voce da oltre il 96% dei reggiani – il servizio passerà da Ireti (società del gruppo Iren che ne detiene in proroga la gestione da 9 anni) ad Arca, una nuova società mista pubblico-privata. Questa sarà controllata dai Comuni reggiani (tramite Agac infrastrutture) e avrà come partner di minoranza il vincitore della gara per la selezione del socio operativo indetta da Atersir.

A farsi avanti per aggiudicarsi l’appalto, che vale 1,5 miliardi per un periodo di 19 anni (dal 2021 al 2040 le date indicate nel bando, ndr) sono state la stessa Ireti e il gruppo lombardo A2A. In questa fase, spiegano i tecnici di Atersir, si stanno valutando gli aspetti di congruità delle offerte pervenute, analizzando documenti che “stampati riempirebbero quattro armadi”. La previsione è quindi di procedere con l’affidamento l’anno prossimo.

Il percorso non è stato esente da incidenti tra cui i due ricorsi al Tar presentati contro il disciplinare di gara da Iren e dal gruppo romano Acea. In entrambi i casi la stazione appaltante ha visto riconosciuta la legittimità del suo operato. “La consideriamo una vittoria professionale – dice il direttore di Atersir Vito Belladonna – anche perché sebbene gare come la nostra siano indicate dalla normativa europea per affidare i servizi pubblici, non ci sono in giro molti esempi a cui ispirarsi”. Sulle tariffe i tecnici non nascondono che potrebbero impattare però anche dei “fattori esogeni” come ad esempio il costo dell’energia che minaccia oggi diversi comparti industriali (fonte Dire).