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Cronaca
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Strage di Bologna, il Pg: “Da Servizi coperture inquietanti per Bellini”

23 febbraio 2022 | 18:05
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Strage di Bologna, il Pg: “Da Servizi coperture inquietanti per Bellini”

Nicola Proto: “Depistarono anche le indagini sul delitto Campanile”

REGGIO EMILIA – I rapporti di Paolo Bellini con i servizi segreti “sono la parte più inquietante di questa storia, perché gli hanno consentito, almeno fino al 1981, di muoversi indisturbato proprio grazie a questa rete di protezione”. A dirlo, nel corso della requisitoria del processo che vede Bellini imputato, in Corte d’Assise a Bologna, di concorso nella strage del 2 agosto 1980, è il sostituto pg bolognese Nicola Proto.

Proprio i legami tra l’ex ‘Primula nera’ di Avanguardia nazionale sono stati al centro di buona parte della requisitoria, e ad essi è stata dedicata quasi tutta la tranche pomeridiana dell’udienza odierna. Secondo i pg, questi rapporti cominciarono con il viaggio in Portogallo compiuto da Bellini nel 1973 per conto del Msi e continuarono negli anni. Emblematico, in questo senso, è il depistaggio compiuto dall’allora Sid (il servizio segreto militare poi ribattezzato Sismi) sull’omicidio del militante reggiano di Lotta continua Alceste Campanile, assassinato il 12 giugno 1975.

Le indagini sul delitto, che Bellini ha confessato nel 1999, all’epoca “furono inquinate – affermano i pg – da un telex inviato dal Sid il 14 giugno 1975” e indirizzate verso “un’inesistente pista rossa, con conseguenze terrificanti”. Infatti, ricorda il sostituto pg Umberto Palma, a seguito di questo depistaggio “furono indagate e processate due persone completamente innocenti”. In realtà, ricostruisce il pg, quello di Campanile fu un omicidio politico commesso da Bellini per conto di Avanguardia nazionale, e l’immediato depistaggio organizzato dal Sid per la pubblica accusa è una prova ulteriore del fatto che Bellini fosse protetto dai Servizi.

Queste protezioni, secondo i pg, furono possibili anche grazie all’amicizia tra l’imputato e Ugo Sisti, procuratore capo di Bologna all’epoca della strage alla stazione ferroviaria. Sul ruolo di Sisti, infatti, i pg si soffermano a lungo, a partire dall’episodio del 4 agosto 1980, quando il magistrato fu sorpreso, durante una perquisizione della Digos, nell’albergo del padre di Bellini, dove aveva trascorso la notte. Analizzando la vicenda, Proto evidenzia che “il 2 agosto c’erano stati 85 morti e il 4 Sisti era nell’albergo di Aldo Bellini”, e “quando gli fu chiesto perché era lì, disse che era per riposare”.

Quella visita, ricorda il pg, “rimase segreta per due anni”. Un’altra vicenda riguardante Sisti e i suoi legami con i vertici deviati del Sismi che coprirono Bellini è quella che sfociò in uno dei depistaggi sulla strage, vale a dire l’operazione ‘Terrore sui treni’ del 1981. Sul punto, Proto spiega che tra l’ottobre e il novembre del 1980 Sisti, che già non era più procuratore di Bologna, ma capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, sollecitò i vertici del Sismi – tutti iscritti alla P2 – a collaborare con i giudici istruttori bolognesi nelle indagini sulla strage.

Questa richiesta “illegittima”, afferma il sostituto pg, permise ad alcuni alti ufficiali del servizio segreto militare, Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte, di indirizzare le indagini “verso inesistenti piste internazionali”. La requisitoria della Procura generale terminerà venerdì, quando saranno analizzare le posizioni degli altri due imputati, Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia. A quel punto i pg formuleranno le richieste di pena per tutti e tre gli imputati.