Mafie, a Reggio ben 60 interdittive in 14 mesi

22 febbraio 2022 | 08:58
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Mafie, a Reggio ben 60 interdittive in 14 mesi

Il procuratore generale Musti ha parlato del reggiano come un territorio “particolarmente a rischio”

REGGIO EMILIA – Sono 60, di cui 14 da inizio anno e le restanti spiccate nel 2021, le interdittive antimafia emesse dal prefetto di Reggio Emilia Iolanda Rolli per aziende in presunti legami con la criminalità organizzata. Un dato, quello emerso dalla riunione odierna del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, che per Rolli “non deve tuttavia allarmare particolarmente, perché si tratta di nomi e situazioni già note”.

La provincia reggiana, segnata dal 2015 da diverse inchieste sulla ‘ndrangheta, è stata intanto oggi la meta della prima visita istituzionale ufficiale di Lucia Musti, procuratore generale facente funzioni della Corte d’appello di Bologna. Musti ha parlato di un territorio “particolarmente a rischio” sul fronte sicurezza, citando non solo le mafie, ma anche i reati economico-finanziari e il problema delle baby gang. Ma, come dimostrano anche i numeri “di tutto rispetto” delle operazioni svolte e delle sentenze passate in giudicato, dipinge Reggio anche come “sana e strategica” nel contrasto all’illegalita’.

“Il mio intento – aggiunge il procuratore generale – è dimostrare vicinanza anche alla Procura circondariale (retta ad interim dal pm Isabella Chiesi, ndr) che versa in condizioni di criticità per la carenza di personale”. Il procuratore reggente di Reggio dopo il trasferimento d’ufficio di Marco Mescolini, “ricopre infatti questo ruolo per la quarta volta – ricorda Musti – oltre a quello di sostituto procuratore e di ‘capo del personale, visto che in questa Procura non c’è un direttore generale da 15 anni”. Qui però, conclude il Pg, “vogliamo anche dimostrare che le istituzioni lavorano unite come una ‘squadra’ e con ‘soldati’ preparati, di cui anche il miglior condottiero ha bisogno”.

Da segnalare sempre oggi anche il nuovo accordo di collaborazione tra Camera di commercio e Prefettura per arginare le infiltrazioni mafiose nell’economia, grazie alle banche dati che l’ente camerale metterà a disposizione del Prefetto (fonte Dire).