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Economia reggiana: Pil 2021 a + 8%

2 febbraio 2022 | 14:27
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Economia reggiana: Pil 2021 a + 8%

Ma il “rimbalzo” del 2021 non basta a far recuperare la perdita del 2020, quando l’economia reggiana aveva fatto registrare una perdita del 10,6%

REGGIO EMILIA – Buone notizie per l’economia reggiana. Nel 2021 la crescita del valore aggiunto per la nostra economia sembra essere orientata a un +8% rispetto a quanto fatto registrare nel 2020. Presa a sé stante è la miglior performance degli ultimi vent’anni. Tuttavia, se esaminiamo il dato nella sua dimensione reale, il “rimbalzo” del 2021, seppur significativo, non è ancora sufficiente a far recuperare i punti di valore aggiunto persi nel 2020, quando l’economia reggiana ha fatto registrare una perdita del 10,6%.

All’appello mancano ancora alcuni punti di valore aggiunto, che dovrebbero essere recuperati già nel corso dell’anno, portando così il Pil di Reggio Emilia sopra ai livelli pre-pandemia. Le proiezioni prevedono infatti una crescita nel 2022 pari al 4,3%, per proseguire nel 2023 con un ulteriore +3,2%, anche se le incognite legate al rincaro energetico, alla pandemia ancora in atto e alla politica internazionale impongono una certa cautela nelle previsioni.

Queste le analisi secondo l’edizione di gennaio degli “Scenari per le economie locali”, elaborati da Prometeia e analizzati dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia.

Nel 2021 la performance delle imprese reggiane si conferma dunque superiore a quella stimata per l’Emilia-Romagna (+7%) e alla media italiana, mentre nel 2022 si prevede un livellamento delle performance in linea con le altre aree geografiche (Emilia-Romagna 4,1% e Italia 3,9%).

Guardando ai settori, nel 2021 il maggior contributo al valore aggiunto è dato dal terziario, per una quota pari al 58% e, a seguire, dall’industria, nella misura del 40% (di cui il 4% costruzioni), e dal settore agricolo (2%).

Il comparto che presenta un maggior ritmo di crescita è quello industriale, che recupera un più 10,7% rispetto al 2020 (+2,4% la variazione stimata per il 2022), al netto del comparto costruzioni per il quale si parla di un incremento del valore aggiunto pari al 24,1% nel 2021 e al 9,3% nel 2022. Più moderato l’andamento del terziario, che nel 2021 raggiunge un aumento del 5,7%, e da cui ci si aspetta un più 5,2% nel 2022. Per il settore agricolo la crescita è stata rivista al ribasso per l’anno appena concluso (+0,7% anziché +2,5% come previsto ad ottobre), e stimata al 3,1% per l’anno in corso.

Sul fronte dell’interscambio commerciale, dopo il picco del flusso di esportazioni stimato a fine 2021, pari al 16,4%, nel 2022 si prevede un progressivo riallineamento (+10%) e nel 2023 un aumento del 5,9%.

Per quanto riguarda le proiezioni sul mercato del lavoro, si mantiene stabile la crescita del tasso di disoccupazione (+4,3% nel 2021 e +4,2% nel 2022), mentre nel 2022 ci si aspetta un aumento del numero di occupati (dal +2,1% nel 2021 al +2,7 nel 2022), trainato dal settore delle costruzioni, per il quale si stima un aumento delle unità di lavoro pari al 38,7% nel 2021 e al 10,5% nel 2022.

In generale, nel territorio reggiano si prevede una crescita della produttività, calcolata sia sul numero di abitanti, che sul numero di occupati: il valore aggiunto per abitante salirà da 31,4 a 32,8 migliaia di euro nel 2022, per raggiungere i 33,9 migliaia di euro nel 2023; il valore aggiunto per occupato si porterà a 69,6 migliaia di euro per l’anno in corso.

Infine, si prevede che le famiglie reggiane aumenteranno il proprio reddito disponibile del +5,2% a fine 2021, mentre l’andamento sarà più moderato per il 2022 (+4%). Questo permetterà di recuperare il crollo dei consumi interni del 2020 (-12%), portando così la crescita della spesa per consumi finali da parte delle famiglie da un più 6% nel 2021 a un più 7,2% nel 2022.