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Disagio giovanile, il prefetto: “Prima bisogna conoscere”

3 febbraio 2022 | 08:51
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Disagio giovanile, il prefetto: “Prima bisogna conoscere”

Contro bullismo e abbandono scolastico previsti anche incontri con le famiglie

REGGIO EMILIA – Bullismo, dispersione scolastica e uso di sostanze stupefacenti da parte di giovanissimi affrontati attraverso il dialogo con le famiglie (32 quelle finora incontrate) formazione a docenti, sinergia con i servizi sociali e “mappatura” dei vari gruppi da parte delle forze di polizia. Così Reggio Emilia combatte il disagio giovanile esploso negli ultimi mesi in atti vandalici, bravate e il presunto stupro di una 15enne da parte di un compagno di scuola.

Prefettura, Provincia, Comune, Università, Ufficio scolastico e Ausl hanno ribadito l’impegno comune in un protocollo firmato oggi, a cui è seguita una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica a cui ha partecipato anche Silvia Marzocchi, procuratore del tribunale dei minorenni di Bologna. “Da tempo ci chiediamo come dare risposte ai giovani che desiderano far sentire la propria voce ed a tutti coloro che con questi giovani si rapportano”, dice il prefetto Iolanda Rolli. Ma “per rispondere, occorre conoscere.

E per conoscere, specie i fenomeni più complessi, occorre ascoltare più voci. La rete che tessiamo oggi serve proprio a conoscere, per poi costruire”, aggiunge il prefetto. “Far convergere le energie denota grande qualità istituzionale. Servono costanza, metodo, principi per prendere in carico ed accompagnare un problema e un progetto di vita sociale”, il commento del sindaco Luca Vecchi.

Per il presidente della Provincia, Giorgio Zanni “questo documento è l’emblema dell’importanza che le istituzioni di Reggio Emilia, sia statali che territoriali, riconoscono ai giovani, fornendo loro spazio, possibilità, relazione, accompagnamento, esempio”. Ma “l’accordo- ricorda Zanni- regola e istituzionalizza un percorso cominciato da tempo che deve continuare ad espandersi”.

Nel corso della riunione è emerso infine come alcuni uffici della Questura abbiano già elaborato di concerto con la Polizia locale e i Servizi sociali del Comune di Reggio Emilia delle linee guida finalizzate al perseguimento di una strategia condivisa nei confronti bande giovanili, che prevede oltre ad un presidio dei luoghi fisici anche il monitoraggio delle piattaforme social con la Polizia postale.

“Quello che abbiamo iniziato a fare- sottolinea il Questore Giuseppe Ferrari- è essere presenti sul territorio, per sapere reagire e gestire, per imparare a interfacciarci con i minorenni. Sappiamo ora intervenire in maniera efficace, grazie al positivo e costante coordinamento con le istituzioni che si occupano di recupero dei giovani e più in generale grazie al disegno di cui l’accordo di oggi è portatore “.