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Crisi Ucraina, Scholz: “L’adesione di Kiev alla Nato non è in agenda”

14 febbraio 2022 | 19:41
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Crisi Ucraina, Scholz: “L’adesione di Kiev alla Nato non è in agenda”

Lavrov: “C’è possibilità di un accordo con l’Occidente”. Domani di Maio a Kiev

ROMA – “La sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina non sono negoziabili”. Questo il messaggio che il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha inviato a Mosca da Kiev, nel corso di un colloquio durato due ore col premier ucraino Volodymyr Zelenskiy. Ha anche detto, però, che “l’appartenenza dell’Ucraina alla Nato non è in agenda”.

Scholz, stando a quanto riporta Der Spiegel, ha confermato il sostegno della Germania all’alleato ucraino, ribadendo che entrambi i paesi “condividono l’auspicio per una risoluzione pacifica” della crisi. Il leader ha ricordato che “mai nessun paese” è stato al fianco dell’Ucraina come la Germania, quindi ha annunciato un finanziamento rapido a Kiev di 150 milioni di euro sotto forma di prestito.

“Le attività militari al confine russo-ucraino sono per noi incomprensibili”, ha affermato Scholz, che ha aggiunto: “Dalla Russia ci aspettiamo segnali chiari di distensione”. Quindi, ha ribadito che un eventuale attacco russo “comporterà gravi conseguenze”, tra cui “sanzioni economiche su larga scala” contro Mosca, così come già è stato annunciato in una nota dai paesi del G7.

Zelenskiy è tornato sulla questione dell’adesione dell’Ucraina alla Nato: “Far parte dell’Alleanza atlantica sarebbe una garanzia per la nostra sicurezza”, ha detto il premier, dopo che stamani ai microfoni della Bbc, l’ambasciatore ucraino a Londra Vadym Prystaiko aveva detto che, “dopo simili pressioni”, l’ingresso nella Nato poteva attendere.

Quest’oggi anche il ministro degli Affari esteri Dmytro Kuleba è intervenuto sul punto ribadendo che l’intenzione di Kiev “resta invariata” e che “è una decisione che spetta solo all’Ucraina e agli stati membri della Nato”. Quanto al gasdotto russo-tedesco Nord Stream 2, che dovrebbe raggiungere la Germania senza passare per il territorio ucraino, Zelenskiy ha chiarito che ci sono ancora “valutazioni diverse” ma che sicuramente “rappresenta un’arma geopolitica”.

L’incontro di oggi anticipa la missione che Scholz svolgerà domani a Mosca. Questo avviene mentre, sempre secondo Der Spiegel, il dispiegamento di uomini e armamenti russi al confine ucraino “è probabilmente il più consistente che si sia visto in Europa dalla Guerra Fredda: la Russia- si legge ancora- ha schierato decine di migliaia di soldati vicino al confine ucraino”.

Dopo il presidente Macron e il cancelliere Scholz, domani a Kiev sarà il turno del ministro degli Affari esteri italiano Luigi Di Maio tentare la strada della mediazione, per scongiurare quello che la Cia ha definito “un attacco imminente” da parte della Russia all’Ucraina.

Il premier britannico Boris Johnson ha chiarito che l’aggressione “potrebbe avvenire entro le prossime 48 ore”, e ha chiesto ai partner europei di mettere fuori dai colloqui la questione del gasdotto Stream 2 in modo da poter applicare sanzioni su Mosca più agilmente.

L’intervento di Johnson è arrivato prima dell’atteso colloquio con il presidente americano Joe Biden. Fonti di stampa concordanti confermano che gli Stati Uniti, certi di un’aggressione russa all’alleato europeo, sarebbero pronti a ritirare tutto il personale diplomatico da ambasciata e consolato a Kiev.

LAVROV: “IL DIALOGO CONTINUA”
Ci sono “sempre” chance di raggiungere un accordo con i Paesi Occidentali, ha affermato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, in risposta al Presidente russo Vladimir Putin che, in un colloquio oggi al Cremlino, gli aveva chiesto se esistessero appunto possibilità in questo senso o se invece i Paesi coinvolti vogliono solo trascinare la Russia in negoziati senza fine, ha reso noto il pool di giornalisti di Ria Novosti accreditati al Cremlino, pubblicando la foto di Putin e Lavrov, seduti a grande distanza ai bordi di un tavolo di legno scuro. Il Presidente seduto a capotavola, il ministro alla sua destra, ma molto, molto lontano.

UCRAINA POTREBBE RINUNCIARE A INGRESSO NELLA NATO
L’Ucraina potrebbe rinunciare all’adesione alla Nato, se questo può servire a scongiurare la guerra con la Russia: lo ha detto Vadym Prystaiko, ambasciatore ucraino nel Regno Unito, nel corso di un’intervista con la Bbc. Prystaiko ha chiarito che Kiev potrebbe restare “flessibile” rispetto all’ingresso nell’Alleanza atlantica, “soprattutto” se il Paese continuerà a subire “pressioni di questo tipo”.

Tali dichiarazioni giungono mentre è attesa la visita a Kiev del cancelliere tedesco Olaf Scholz con il primo ministro Volodymyr Zelenskiy, una missione diplomatica che molti analisti stanno definendo “l’ultimo tentativo” dell’Europa di scongiurare “l’imminente attacco” che, secondo la Cia, la Russia sferrerà all’Ucraina entro questa settimana.

Stando a fonti interne al governo tedesco, Scholz intende discutere con Zelenskiy il sostegno che la Germania potrà dare all’economia ucraina, destabilizzata dalla prospettiva del conflitto. Il quotidiano tedesco Der Spiegel però riferisce che i due leader discuteranno la richiesta giunta dal presidente russo Vladimir Putin di congelare l’ingresso di Kiev nella Nato di almeno dieci anni.

E’ dal 2008 che sono in corso i negoziati per l’adesione del Paese nell’Alleanza Atlantica, una mossa che Mosca teme perché, con Estonia e Lettonia, si amplierebbe il fronte dei Paesi Nato che confinano direttamente con la Federazione russa.

FARNESINA: DOMANI IL MINISTRO DI MAIO IN MISSIONE A KIEV
Nel quadro della costante azione condotta dall’Italia per favorire l’allentamento della tensione ai confini fra Russia e Ucraina e per una soluzione diplomatica della crisi in atto, il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio si recherà domani in missione a Kiev. Ne dà notizia la Farnesina in un comunicato, secondo cui inoltre il ministro Di Maio ribadirà il pieno sostegno dell’Italia alla sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina, in stretto coordinamento con i partner Ue e alleati Nato.

Al contempo, il ministro Di Maio confermerà il convinto appoggio italiano a ogni sforzo negoziale, anche nel quadro degli Accordi di Minsk e del Formato Normandia, al fine di preservare la stabilità e giungere ad una composizione pacifica e duratura del confronto in corso.

UE: AL LAVORO SU UN’EVENTUALE EMERGENZA RIFUGIATI
“L’immigrazione e una possibile emergenza rifugiati sono questioni su cui si stanno incentrando i nostri sforzi preparatori nella crisi tra Russia e Ucraina”. Lo ha dichiarato una portavoce della Commissione europea al punto quotidiano con la stampa nel chiarire la posizione dell’esecutivo europeo rispetto agli effetti che un attacco militare della Russia potrebbe avere sulla popolazione di alcune regioni dell’Ucraina.

“Al momento non c’è nulla di deciso nello specifico, ma saremo pronti a qualsiasi cosa accada in quest’area e su altre”, ha continuato la portavoce (Fonte Dire).