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Covid, casi dimezzati in una settimana

11 febbraio 2022 | 17:36
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Covid, casi dimezzati in una settimana

In 10 giorni siamo passati da 28mila a 11mila persone in isolamento e quarantena nella nostra provincia. La Marchesi: “La situazione dà chiari segni di miglioramento”

REGGIO EMILIA – I casi di Coronavirus sono quasi dimezzati nel giro di una settimana, mentre, nel giro di una decina di giorni, siamo passati da 28mila a 11mila persone in isolamento e quarantena nella nostra provincia. Cristina Marchesi, direttore generale dell’Ausl, traccia, nel corso dell’aggiornamento settimanale sulla situazione della pandemia nella nostra provincia, un quadro rassicurante dell’andamento del Coronavirus.

Ha detto la Marchesi: “La situazione dà chiari segni di miglioramento. Rimangono numeri alti rispetto a quelli a cui eravamo abituati, ma, rapportati ai picchi di 2.500 casi in un giorno di qualche tempo fa, sono tutta un’altra cosa. Negli ultimi sette giorni siamo a 1.107 casi per 100mila abitanti che è un numero allineato con la media regionale. La settimana scorsa eravamo a 1.900 casi per centomila abitanti. Assistiamo a una riduzione importante quindi. Negli ultimi giorni viaggiamo sui 5-600 casi giornalieri. Abbiamo 9.800 persone positive in isolamento, quando, nei momenti peggiori, eravamo arrivati a contarne più di 20mila e abbiamo 2.142 contatti in quarantena quando, in passato, eravamo arrivati a contarne 8mila. Dieci giorni fa avevamo 28mila persone a casa e oggi 11mila. Anche i nostri operatori sanitari positivi sono passati da 360 a 215”.

La situazione migliora anche dal punto di vista ospedaliero. Giorgio Mazzi, direttoredel presidio ospedaliero provinciale, commenta: “Oggi abbiamo 178 pazienti covid ricoverati, ovvero 31 in meno rispetto a una settimana fa. Assistiamo quindi a un rapido decremento che ci permette di ridimensionare l’offerta di posti letto covid. In terapia intensiva siamo passati da 28 a 23 posti letto occupati che ci consentirà di destinare, da lunedì, alcuni infermieri e anestesisti ai blocchi operatori per aumentare gli interventi chirurgici”.