Casa, Reggio riduce il disagio con immobili tolti alle mafie

14 febbraio 2022 | 15:55
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Casa, Reggio riduce il disagio con immobili tolti alle mafie

Cinque alloggi confiscati sono stati dati a famiglie in difficoltà

REGGIO EMILIA – A quattro anni dalla sentenza di primo grado del maxi processo Aemilia contro la ‘ndrangheta (e a due da quella di appello) al Comune di Reggio Emilia sono stati assegnati i primi immobili della criminalità organizzata sottoposti a confisca. Si tratta di cinque appartamenti collocati in diverse zone della città che dal primo marzo ospiteranno circa 12 persone in condizione di emergenza abitativa seguite dai servizi sociali e in attesa di una collocazione definitiva.

Per gli alloggi, infatti, è ancora in corso l’iter di confisca definitiva al termine del quale entreranno nel patrimonio dell’Agenzia nazionale competente per questi beni. Che potrà però confermare o meno la destinazione d’uso concessa all’amministrazione. L’operazione è frutto di un accordo tra piazza Prampolini e Filippo Salvardi, amministratore giudiziario nominato dal tribunale di Bologna, che segue per competenza le “pratiche” reggiane. In dettaglio gli appartamenti sono concessi con un contratto di comodato d’uso gratuito al Comune che si farà carico delle utenze e degli oneri di manutenzione ordinaria.

“L’utilizzo di beni confiscati alle mafie è un obiettivo da sempre condiviso, nonostante la complessità giuridico-amministrativa che sorregge questo genere di interventi”, commenta il sindaco Luca Vecchi. “Nella nostra città c’è un forte bisogno di soluzioni abitative per famiglie con difficoltà sociali e poter dare risposta utilizzando cinque alloggi sottratti in ambito di procedimenti giudiziari di stampo mafioso ha un valore doppio”, aggiunge l’assessore a Casa e Patrimonio Lanfranco de Franco, da cui è partitia l’iniziativa. Per l’assessore alla Legalità Nicola Tria “è una risposta non esclusivamente simbolica” alla stagione dei processi di mafia in città.

Infine Salvardi afferma: “Credo che questa iniziativa sia nel pieno spirito del codice antimafia. Il Comune di Reggio Emilia è riuscito ad individuare da subito la migliore destinazione dei beni al servizio dei cittadini”.