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Caro carburante, la Cna: “Il governo non capisce la gravità della situazione”

24 febbraio 2022 | 15:52
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Caro carburante, la Cna: “Il governo non capisce la gravità della situazione”

Messori, Cna Fita: “Riunioni a oltranza con il Mims. In assenza di risposte concrete, temiamo si arrivi al fermo nazionale dei servizi di autotrasporto”

REGGIO EMILIA – “In una situazione di forte crisi come quello attuale, sarebbe stato necessario fornire soluzioni immediate, avere risposte precise e concrete, al fine di scongiurare iniziative, anche spontanee, da parte della categoria, come sta avvenendo con i blocchi al porto di Ravenna e come è già successo in Sicilia, Puglia e Lazio”. Esprime forte preoccupazione Maurizio Messori, presidente del trasporto merci e coordinatore dell’Unione Cna Fita.

Il caro carburante che tanto sta mettendo in difficoltà le aziende di autotrasporto è al centro delle continue riunioni che si stanno susseguendo tra Unatras, il coordinamento delle maggiori associazioni dell’autotrasporto in Italia tra cui Cna Fita, e il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) presieduto dalla viceministra Bellanova.

“Pur apprezzando la disponibilità al confronto da parte della viceministra Bellanova – continua Messori – valutiamo le dichiarazioni del governo non adeguate allo stato di difficoltà in cui versa il settore. L’unico risultato raggiunto finora, sotto nostra pressione, è stato l’aggiornamento dei valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio delle imprese di autotrasporto, fermi dal 2020. La valutazione degli incrementi dei costi di acquisto dei mezzi, degli pneumatici e dei pezzi di ricambio, nonché delle spese per bollo, assicurazioni, ammortamento, pedaggi e costi dei dipendenti è stata compiuta sulla base del tasso di inflazione registrato dall’Istat da novembre 2020 ad oggi. Ma non può bastare”.

Unatras ha chiesto di agire sia attraverso un sostegno economico adeguato ad affrontare l’eccezionale aumento di costi, sia intervenendo in maniera concreta ed efficiente sulle norme che dovranno garantire una maggiore regolarità del mercato dell’autotrasporto.

“Non ci riconosciamo minimamente nelle azioni di violenza che hanno avuto luogo in questi giorni – conclude il coordinatore Cna Fita – ma in assenza di soluzioni concrete, non escludiamo comunque il ricorso al fermo nazionale dei servizi, sempre nel rispetto delle regole e dei codici di autoregolamentazione, tenendo aperto il dialogo con le istituzioni e le imprese per individuare le iniziative più efficaci e opportune per raggiungere le soluzioni auspicate dalla categoria”.