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Baby gang in azione, dieci denunce dopo il video su TikTok

12 febbraio 2022 | 14:37
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Baby gang in azione, dieci denunce dopo il video su TikTok

Sono scattate anche 5 sanzioni per mancato rispetto della distanza di sicurezza interpersonale e 8 per mancato uso della mascherina. Il plauso del prefetto

REGGIO EMILIA – La polizia, in seguito alla visione di un video che è stato diffuso su TikTok il 29 gennaio scorso, ha denunciato 10 giovani per violenza privata e interruzione di pubblico servizio. Sono scattate anche 5 sanzioni per mancato rispetto della distanza di sicurezza interpersonale e 8 per mancato uso della mascherina. I destinatari dovranno pagare multe da 400 euro a testa.

Il video è stato registrato il 22 gennaio. Dopo un esame delle immagini da parte della polizia, sono stati riconosciuti alcuni dei partecipanti in quanto già noti alla questura. Il loro riconoscimento ha permesso alla polizia municipale di Reggio Emilia, con cui esiste da tempo un rapporto di collaborazione stretta sul fenomeno delle devianze giovanili, di contestare 13 sanzioni amministrative ad altrettanti giovani che, dal video, hanno mostrato in maniera plateale atteggiamenti in netto contrasto alle norme che regolano l’utilizzo dei dispositivi di protezione obbligatori per il contrasto alla diffusione della pandemia.

Cinque sanzioni sono state accertate per violazione al mancato rispetto della distanza di sicurezza interpersonale e 8 per mancato uso della mascherina. A queste violazioni è stata applicata la sanzione amministrativa pari a 400 euro. Sono stati rilevati anche alcuni comportamenti penalmente rilevanti e, in particolare, il reato di violenza privata ai danni di un esercente di un supermercato cittadino la cui porta di ingresso è stata, di fatto, bloccata dal gruppo che ha impedito ingresso ed uscita ai clienti per un minuto e il reato di interruzione di pubblico servizio, poiché il gruppo ha costretto un autobus della azienda di trasporto urbano Seta ad interrompere la propria tratta per alcuni minuti.

La divisione anticrimine della questura ha appurato che due dei giovani coinvolti erano già destinatari del Daspo Willy, mentre altri due giovani erano già destinatari di provvedimento di avviso orale emesso dal questore di Reggio Emilia. Questo ha permesso al questore di avviare un nuovo procedimento amministrativo per l’irrogazione di 4 Daspo Willy a carico di altrettanti giovani. A carico, poi, di due di loro è stata anche irrogata una nuova misura di avviso orale.

La procedura di irrogazione del Daspo Willy, prevede che i giovani non possano frequentare bar, locali di pubblico trattenimento e comunque esercizi pubblici che somministrino alimenti e bevande, né di poter stazionare nelle immediate vicinanze degli stessi, per un minimo di sei mesi ed un massimo di due anni. La violazione del divieto comporta la reclusione da sei mesi ad un anno e l’applicazione di una multa che va dagli 8.000 ai 20.000 euro.

Il daspo urbano è una misura introdotta nella legiislazione vigente estremamente incisiva in quanto può essere adottata anche in seguito ad una singola denuncia all’autorità giudiziaria, per reati che determinino disordini negli esercizi pubblici, e possono esserne destinatari anche i minori.

Il plauso del prefetto
Il prefetto Iolanda Rolli, informata dal Questore, ha espresso “grande soddisfazione e sincero apprezzamento per la rapida risposta fornita dall’operazione svolta dal personale della questura di Reggio Emilia che segna un ulteriore passo importante nell’azione di contrasto al fenomeno riconducibile alla devianza giovanile”.

“Questo è un tema – ha sottolineato il Prefetto – che, anche a seguito dell’emergenza legata all’epidemia da Covid19, ha assunto negli ultimi mesi nuovi e importanti aspetti: dal ritiro sociale, alla dispersione scolastica, all’uso di sostanze, fino agli episodi di microcriminalità e bullismo”.