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Agenti di commercio nella tempesta perfetta

17 febbraio 2022 | 12:54
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Agenti di commercio nella tempesta perfetta

Il presidente Peterlini: “Ripresa? Sì, ma dei costi. Occorre ridurre il costo del carburante agendo anche sulle accise e attualizzare i parametri fiscali di deducibilità dell’acquisto auto”

REGGIO EMILIA – La “tempesta perfetta” colpisce gli agenti e rappresentanti di commercio: “Siamo ancora molto distanti dai livelli pre-pandemia del 2019 e l’unica ripresa vera che stiamo registrando, purtroppo, è quella dei costi”, spiega Stefano Peterlini, presidente provinciale Fnaarc, la Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio di Confcommercio-Imprese per l’Italia.

Pesa sugli agenti e rappresentanti di commercio – che hanno nell’auto il loro “ufficio” con una media annua di oltre sessantamila chilometri percorsi – il rincaro del carburante che si unisce al vertiginoso aumento generale dei costi. “L’incremento dei costi per gli agenti è di almeno il trenta per cento. Salgono nominalmente anche i ricavi, ma è una crescita fittizia derivata dall’inflazione. In realtà – spiega Stefano Peterlini – i nostri margini si assottigliano per la diminuzione delle vendite, la concorrenza dell’on line e la carenza di prodotti da vendere coi ritardi nelle forniture””.

Confcommercio-Fnaarc sollecitano subito interventi concreti per gli agenti e rappresentanti di commercio: “Duecentoventicinquemila professionisti in Italia che, intermediando oltre il settanta per cento del Pil nazionale, costituiscono il motore delle Pmi. Ed è bene ricordare – aggiunge Stefano Peterlini – che siamo stati fra le categorie più colpite dalle conseguenze economiche della pandemia”.

“Deve essere ridotto il costo del carburante – continua Stefano Peterlini – anche agendo sulle accise: i costi di trasporto stanno subendo violenti rialzi e sono la voce di spesa più importante nel bilancio degli agenti e rappresentanti di commercio. È perciò indispensabile calmierare i costi legati alla mobilità. Inoltre, vanno attualizzati i parametri fiscali di deducibilità dell’acquisto dell’auto perché il tetto attuale non ci consente di poter investire adeguatamente per rispondere a pieno alle nostre esigenze: dalla maggior sicurezza dell’autovettura, alle nuove tecnologie green”.

“Più in generale – conclude Stefano Peterlini – deve essere compiuto ogni sforzo per ridurre le aliquote e la pressione fiscale”.