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Scuola, il sindaco: “Non sia un vaso di coccio fra quelli di ferro”

21 gennaio 2022 | 16:01
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Scuola, il sindaco: “Non sia un vaso di coccio fra quelli di ferro”

Vecchi contro la Dad: “Bisogna andare avanti con pazienza e flessibilità”

REGGIO EMILIA – “La scuola non sia il vaso di coccio della pandemia”. Lo afferma il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi interpellato sui contagi crescenti negli istituti, che a ieri vedevano in quarantena oltre 3.100 studenti e circa venti tra docenti e personale scolastico. Il primo cittadino avvisa però: “Non possiamo pensare che un’intera generazione faccia il suo percorso formativo costantemente in didattica a distanza, abbiamo bisogno di immaginare qualcos’altro. Servono molta flessibilità, pazienza e spirito collaborativo, quelli che il mondo della scuola reggiana, delle isitituzioni, e delle famiglie stanno quotidianamente mostrando”.

E’ chiaro, prosegue Vecchi, “che in questo momento c’è una complessità rilevante nel mondo scolastico tra quarantene e diffusione dei contagi. Ma non solo l’Italia ma anche l’Europa ha scelto di sviluppare una stretegia da un lato di sviluppo delle vaccinazioni, dall’altro di convivenza del virus in questa fase senza produrre quelle restrizioni che avevano caraterrizzato le fasi precedenti”.

Del resto, osserva il sindaco, “le difficoltà organizzative presenti oggi nel mondo della scuola sono ovunque perché siamo oggettivamente un po’ circondati dai contagi”. Ma “credo che il mondo scolastico stia facendo un grande sforzo, enorme, che gli va riconosciuto per continuare a garantire il diritto allo studio”.

Per Paolo Bernardi, dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Reggio Emilia, “il sistema scuola ripercorre lo stesso percorso della società nel suo complesso. Quello che non è acaduto, e lo possiamo dimostrare è che sia stata la scuola l’agente dei contagi, perché questi hanno iniziato a formarsi quando le scuole erano chiuse e la riapertura delle scuole non ha determinato l’impennata”.

Che “poi nelle scuole ci sia una pecentuale piuttosto alta di positivi, visto che parliamo di una fascia di età meno vaccinata, questo era inevitabile”, aggiunge Bernardi.