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MonteRé: l’esempio di filiera circolare del futuro

2 gennaio 2022 | 09:44
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MonteRé: l’esempio di filiera circolare del futuro
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MonteRé: l’esempio di filiera circolare del futuro
MonteRé: l’esempio di filiera circolare del futuro
MonteRé: l’esempio di filiera circolare del futuro
MonteRé: l’esempio di filiera circolare del futuro

L’impresa come luogo del futuro: la visione sostenibile di MonteRé per un miglioramento concreto

REGGIO EMILIA – “L’agronomo è il primo custode della Terra”: sotto queste parole prende vita, dalla fine degli anni ’60, la Cooperativa Modenese Essiccazione Frutta, conosciuta per il rinomato marchio MonteRé, da sempre sinonimo di qualità italiana. L’azienda, specializzata nella produzione di prugne secche e confetture, vanta da oltre 50 anni un ruolo fondamentale nel territorio Emiliano: a loro si deve la salvaguardia della biodiversità del ciliegio acido nella zona modenese, il primato italiano per la prima confettura IGP in Europa e la presenza su territorio nazionale di prugne secche 100% italiane.

Se l’Italia ha conservato nel 2021 la medaglia d’oro europea per l’economia circolare lo si deve anche a loro: le scelte qualificanti della cooperativa hanno infatti portato l’azienda ad un approccio innovativo volto a favore di un’economia sostenibile. Parlare ed agire in ottica di economia circolare significa, infatti, esprimere il desiderio di un tangibile cambiamento verso la valorizzazione di un futuro che non ci vergogneremo di lasciare alle future generazioni.

Grazie al lavoro della start-up austriaca Kern Tec, MonteRé opera infatti nell’ottica di riutilizzo di un elemento che, nell’industria alimentare europea, per molti è considerato uno scarto: il nocciolo. Considerato dalla startup una materia prima pregiata, le risorse sconosciute del nocciolo possono rivelare il proprio potenziale attraverso la declinazione nei più svariati ambiti di utilizzo.

I noccioli vengono infatti impiegati:

– nella produzione di proteine e farine da forno (deliziose grazie al sapore simile al marzapane) innovative e sostenibili che godono di un contenuto proteico fino al 60%;

– per la produzione di oli alimentari e cosmetici spremuti a freddo, esaltando l’aroma e la qualità 100% naturale della materia prima;

– granulati per cosmesi e farmaceutica;

– granulati industriali utilizzati come abrasivi, lucidanti e molto altro.

In particolare, Kern Tec ha piacevolmente scoperto che i semi di prugna, nuovi ed unici in diversi campi di utilizzo, godono di un’altissima qualità nutrizionale grazie alla loro composizione speciale di acidi grassi insaturi, proteine e minerali fino a 4 volte superiori alla media.

Il riutilizzo delle risorse e la conseguente ottimizzazione dei prodotti “di scarto”, permette di fatto un allungamento della vita dei prodotti: è così possibile parlare di materie prime in grado di mantenere intatto il capitale naturale e l’ecosistema in cui viviamo. Se pensiamo che circa il 10% delle emissioni complessive globali del gas serra è causato dalle emissioni del settore alimentare, capiamo quanto questa “economia della condivisione” sia sinonimo di salvezza del pianeta.

Walter Stahel, l’inventore del termine “Circular Economy”, spiegò il concetto come principio base per una società circolare parlando di: “(…) uso migliore possibile delle risorse naturali disponibili”. La cooperativa, grazie al proprio modo di vivere e convivere a stretto contatto con la natura, è stata in grado di dimostrare come disegnare una filiera produttiva Made in Italy di qualità, ponendo innovazione e creatività alla base del proprio ciclo lavorativo.

In questi termini la responsabilità sociale ed il bilancio di sostenibilità di MonteRé si qualificano come fattori competitivi decisivi per definire e valorizzare le imprese moderne ed il loro ruolo nella società.