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I consigli di Cna Education sulla scelta delle scuole superiori

7 gennaio 2022 | 12:29
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I consigli di Cna Education sulla scelta delle scuole superiori

La Fabris: “Non esistono scuole di serie a e di serie b. Rispettando attitudini personali e conoscenza del tessuto economico, si apre la strada al mondo del lavoro”

REGGIO EMILIA – Si avvicina il momento dell’iscrizione alle scuole superiori. Entro il 28 gennaio 2022, i ragazzi dovranno iscriversi attraverso il portale del Miur indicando, preferibilmente, fino a tre scuole del territorio che vorrebbero frequentare. Tra gli studenti, e i genitori, non manca la preoccupazione per una decisione sicuramente importante e delicata nel proprio percorso di studi e di vita.

“Forti delle tante iniziative messe in campo – spiega Ughetta Fabris, coordinatrice Cna Education – ci sentiamo di rassicurare genitori e studenti sul fatto che non ci siano scuole di serie a o di serie b, in quanto ogni tipo di studio, se portato avanti con impegno e determinazione, apre la strada al mercato del lavoro o alla formazione post diploma, come gli importanti percorsi formativi della rete Its o Ifts, percorsi della durata biennale o annuale appoggiati dalle imprese, sia per quanto riguarda gli stages aziendali che la didattica, che garantiscono ottime performance occupazionali, ancora poco conosciuti dalle famiglie”.

L’area Education di Cna è stata istituita nel 2019 con lo scopo di mettere in relazione imprese a scuole e sistema della formazione, per avvicinare due mondi spesso distanti, portando il punto di vista delle imprese a scuola e facilitando orientamento, progetti formativi e alternanza scuola-lavoro. Recentemente Cna ha realizzato un sondaggio, a cui hanno risposto oltre 300 imprese socie del territorio, chiedendo quali siano le risorse umane necessarie alla crescita aziendale e in che area di riferimento saranno inseriti i nuovi assunti.

L’indagine sarà presto presentata nei dettagli, ma ciò che emerge con chiarezza è che sono molte le imprese, di ogni contesto produttivo e dimensione (dalla manifattura, imprese della meccanica e automazione industriale, ai servizi, Ict, ma anche al contesto impiantistico, filiera abitare costruire, e ancora accoglienza e ristorazione, logistica e autotrasporto), che cercano nuove competenze in diverse aree produttive e mansioni, con particolare attenzione a profili professionali (operai generici e specializzati), ma anche profili tecnici, che sappiano impattare su processi aziendali o sulla progettazione e miglioramento del prodotto, o ancora competenze amministrative, nel marketing o nell’analisi dei dati, con contaminazioni nel digitale e nell’Ict. Fondamentale anche la conoscenza delle lingue, dato l’ampio numero sulla nostra provincia di imprese esportatrici.

Un capitolo a parte è costituito dalle professioni e competenze Stem, legate alla discipline scientifico-tecnologiche, e alle lauree professionalizzanti, per le imprese interessate al tema Industry 4.0, alla sostenibilità, al green e all’efficientamento dei processi.

Alcuni aspetti necessari per le imprese appartengono alle cosiddette soft skills, le competenze personali trasversali che dimostrano in particolare capacità di adattamento, di problem solving e di gestione del tempo, ma anche banalmente al sapere comunicare in italiano o in altre lingue, aspetto da non tralasciare perché è il passaporto distintivo di ogni individuo e rappresenta la base di competenze per relazionarsi in modo corretto in ogni settore, un bagaglio che non verrà mai approfondito in modo così completo come a scuola.

“Sul nostro territorio vi è un’ampia offerta formativa e momenti di orientamento – conclude la coordinatrice Cna Education – messi in campo da istituti scolastici, enti di formazione, dalle Associazioni di impresa, dalla Provincia di Reggio Emilia, attraverso il progetto Orientanet, che ha anche un apposito sportello informativo. Non facciamoci influenzare dalle scelte degli amici o dalla vicinanza della scuola a casa. E’ giusto prendere una ‘decisione informata’ con consapevolezza e riflessione, dal momento che un percorso ben scelto, rispettando le attitudini personali e la conoscenza del tessuto economico, approfondendo settori in sviluppo, profili ricercati e competenze, apre strade importanti nel mercato del lavoro, nella realizzazione personale e del proprio futuro”.