Fine quarantena con test in farmacia, Emilia-Romagna al lavoro

5 gennaio 2022 | 17:47
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Fine quarantena con test in farmacia, Emilia-Romagna al lavoro

Pressing di Forza Italia e Lega Nord: “Autorizzare subito”

REGGIO EMILIA – L’Emilia-Romagna è al lavoro per consentire anche alle farmacie e ai centri privati convenzionati di riconoscere il test rapido antigenico come valido per la chiusura delle quarantene. Un accordo, con le associazioni di categoria, che però ad oggi ancora non è stato raggiunto, fanno sapere dalla Regione.

In queste ore, si spiega infatti da viale Aldo Moro, si sta “lavorando per arrivare all’intesa” e creare così le “condizioni più efficaci” per avviare il servizio nei tempi più rapidi e ravvicinati possibile, in modo da snellire operazioni che stanno contribuendo a intasare il lavoro delle Ausl, alle prese con il tracciamento di un sempre maggior numero di contagi. Nel frattempo, tornano in pressing Forza Italia e la Lega Nord.

“La Regione autorizzi immediatamente centri privati convenzionati e farmacie a comunicare ufficialmente la fine quarantena per chi si è negativizzato senza dover aspettare l’ok dell’Ausl – manda a dire l’azzurra, Valentina Castaldini – la direttiva governativa del 30 dicembre scorso ad oggi in Emilia-Romagna incontra un corto circuito devastante, mentre la Regione fa melina sulla stampa dando informazioni sbagliate”. Infatti, attacca Castaldini, “se oggi una persona va in un centro privato o in farmacia e il proprio tampone risulta negativo, non può comunque tornare alla propria vita sociale”.

La situazione dunque “è drammatica- sostiene la consigliera- le aziende sono messe in ginocchio da contagi e positivi e da lunedì si dovrebbe tornare a scuola”. Anche per questo, insiste Castaldini, la Regione dovrebbe autorizzare “al più presto la gratuità dei tamponi di screening per la fascia 0-12 anni, che oggi si ritroverebbe a pagare 15 euro per effettuare un tampone, mentre è stata rinnovato il prezzo calmierato per la fascia dai 12 ai 18 anni. Una svista a mio avviso molto grave per cui bisogna correggere immediatamente il tiro”, avverte l’azzurra.

La deputata della Lega, Laura Cavandoli, scrive: “I disagi che si stanno verificando in queste ore in Emilia-Romagna, si sarebbero potuti evitare se la Regione stesse applicando il decreto legge 30 dicembre 2021 n. 229 in vigore dal 31 dicembre. Chiaramente così non è. Molti cittadini si trovano segregati in casa in attesa dell’appuntamento o dell’esito del tampone di guarigione dell’Ausl. Presenterò un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri e al ministro della Salute perché verifichino l’applicazione del decreto legge in tutte le regioni”.

E aggiunge: “La norma statale è chiara: basta un tampone anche antigenico con esito negativo fatto in farmacia o in laboratorio privato, per mettere fine alla quarantena e all’isolamento, mentre la Regione continua ad applicare il protocollo sulla base della normativa precedente secondo cui il tampone di guarigione deve essere molecolare e può essere fatto esclusivamente dall’Ausl. Oltre al danno individuale per chi è segregato in casa, le aziende restano senza lavoratori e le scuole senza insegnanti o studenti”.

Conclude la Cavandoli: “La Regione ha dichiarato che deciderà sul da farsi venerdì 7, giorno in cui riaprono le scuole. Un’assurdità. Qui non si tratta di decidere, ma di applicare la norma e liberare subito i cittadini guariti”.