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Covid, Emilia-Romagna da lunedì in zona gialla

7 gennaio 2022 | 17:34
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Covid, Emilia-Romagna da lunedì in zona gialla

Gli ospedalizzati sono solo l’1,5%, ma i grandi numeri pressano gli ospedali

REGGIO EMILIA – L’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, conferma che l’Emilia-Romagna, sulla base dei dati sulla diffusione del Covid e sull’occupazione delle terapie intensive di ieri, da lunedì entrerà in zona gialla. “Dalla settimana dal 20 al 26 dicembre a quella dal 27 dicembre al 2 gennaio i contagi sono triplicati”, fa i conti l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini.

“L’R con T è all’1,38, quindi ci aspettiamo ancora un aumento dei casi nelle prossime settimane, quando dovremo raggiungere il picco. Speriamo sia vero perché la situazione negli ospedali è sempre più impegnativa”, ammonisce Donini. In realtà, specifica l’assessore, “un dato così basso in percentuale di ospedalizzazioni non lo abbiamo mai visto: siamo stati per molto al 5%, oggi siamo a all’1,5% di ospedalizzati nei reparti Covid rispetto a contagiati”.

Dato che, secondo Donini, dipendono da “due strade che si incontrano”: la minore capacità di Omicron di causare la malattia grave e “la barriera posta dalla vaccinazione di massa”. C’è, tuttavia, un ‘ma’. “Quello che conta è il denominatore del numero contagiati, cambia se parliamo dell’1,5% di 1.000 o 18.000 al giorno”, evidenzia. Nel secondo caso, “significa una pressione importate sui reparti ospedalieri”. In ogni caso, prosegue Donini, “siamo al 15,7% dell’occupazione delle terapie intensive: non c’è stata un’impennata di casi, i ricoverati sono 140”. Il 70% dei pazienti in intensiva non è vaccinato.

“Registriamo un significativo aumento dei ricoverati nei reparti Covid ordinari: 1.848 oggi su 9.000 posti disponibili, con occupazione al 20,5%”, fa il punto l’assessore, snocciolando i numero che hanno portato l’Emilia-Romagna in zona gialla. “Seppure registriamo la più bassa percentuale di riceveri, un denominatore così elevato di contagiati fa sì che la situazione negli ospedali, soprattutto nei reparti ordinari, sia impegnativa”, conclude Donini.