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Caos quarantene, una lettrice: “Una settimana per fare il primo tampone all’Ausl”

7 gennaio 2022 | 15:55
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Caos quarantene, una lettrice: “Una settimana per fare il primo tampone all’Ausl”

La denuncia: “Sono stata costretta a fare il test a mio figlio a pagamento. Se aspetto l’igiene pubblica, fa in tempo a negativizzarsi”

REGGIO EMILIA – Il caos tamponi e quarantene sta peggiorando di giorno in giorno nella nostra provincia. Ci sono attualmente 16mila persone in quarantena nel Reggiano e l’Ausl non è in grado di fare, per sua stessa ammissione, i tamponi nei tempi previsti. Molte persone, di fatto, si stanno facendo tutta la quarantena, 21 giorni, in casa senza riuscire a fare i tamponi di controllo che potrebbero liberarli dopo 10-7-5 giorni dal primo tampone o dall’ultimo contatto (in base alla loro situazione epidemica).

Tutto questo mentre due consiglieri regionali della Lega Nord denunciano i casi di “persone uscite dalla malattia con tampone negativo”, ma “costrette ad attendere giorni interi prima di poter essere riammesse alla vita sociale, lavorativa, scolastica, professionale”.

Ma ora, a quanto pare, i cittadini devono attendere giorni anche per fare il primo tampone molecolare per sapere se sono positivi o meno. La signora M. P. denuncia a Reggio Sera: “Una segnalazione è partita il 5 gennaio da parte del medico curante per mio figlio che è risultato positivo al test antigenico fatto in casa. Ma, mentre lui non ha ricevuto nessuna comunicazione di appuntamento, io, contatto stretto segnalata sempre dal mio medico, ho avuto un appuntamento per l’11 gennaio. Ho chiamato il medico e mi ha detto che purtroppo è così. Debbo aspettare e ci può volere anche una settimana prima che mi comunichino una data. A quel punto ho fatto a mio figlio un tampone a pagamento, perché non posso aspettare che si negativizzi. Se continua così lui fa in tempo a diventare negativo intanto che aspettiamo l’appuntamento per il tampone dell’igiene pubblica”.