Autoriciclaggio, sequestrati 700mila euro a coppia modenese

14 gennaio 2022 | 10:42
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Autoriciclaggio, sequestrati 700mila euro a coppia modenese

I due coniugi avrebbero sottratto denaro a due anziani fratelli modenesi: chiesero ai Muto di picchiare la badante

REGGIO EMILIA – La polizia ha sequestrato ieri 700mila euro, ritenuti provento del reato di autoriciclaggio, a due coniugi modenesi che avrebbero sottratto denaro a due anziani fratelli modenesi.

La vicenda è emersa nell’ambito dell’operazione contro la ‘ndrangheta denominata Perseverance. Le attività investigative della squadra mobile sul 37enne Salvatore Muto, fratello di Luigi ed Antonio Muti, entrambi condannati nel processo Aemilia per associazione a delinquere di stampo mafioso, avevano consentito di registrare la richiesta, formulata da due insospettabili coniugi modenesi, del pestaggio con lesioni gravissime della badante dei facoltosi congiunti. La quale, accudendoli, ostacolava suo malgrado il disegno criminale.

La polizia si era attivata immediatamente con una perquisizione e i committenti avevano revocato l’incarico. L’operazione Perseverance, nel marzo 2021, aveva portato alla esecuzione di 7 misure cautelari carcerarie emesse dal Gip, su richiesta della Dda, a carico, anche, dei coniugi modenesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso.

L’analisi dei conti correnti e dei flussi di denaro ha permesso alla squadra mobile reggiana di ricostruire, nel dettaglio, l’attività di spoliazione consumata a danno degli anziani fratelli modenesi. Attraverso la creazione di conti correnti fittiziamente intestatati ai fratelli ed a successivi plurimi bonifici a società “cartiere”, nell’arco di pochi anni, al patrimonio dei due era stato sottratto circa un milione di euro.

L’accreditamento dei bonifici avveniva, anche, attraverso società “cartiere”, già emerse nell’ambito dell’operazione Billions coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia. Il Gip del Tribunale ha riconoscuito l’esistenza, a carico dei due coniugi, di cui uno direttore dell’istituto bancario dove gli anziani fratelli avevano depositato le loro liquidità, del reato di autoriciclaggio. I due coniugi sono indagati per avere fatto transitare sulle società “cartiere” (che poi monetizzavano il denaro attraverso prelievi bancomat) i soldi dei due fratelli. Il giudice, alla luce di quanto emerso dalle indagini, ha disposto il sequestro del presunto profitto del reato, ovvero circa 700mila euro.

La squadra mobile visto che non bastava la somma depositata sui conti correnti intestati ai due coniugi, ha sequestrato loro anche una villa nel modenese e alcuni terreni. Contestualmente al sequestro la polizia ha eseguito sei perqusizioni a carico di altrettanti soggetti sottoposti ad indagine per avere riciclato, attraverso le proprie società “cartiere”, il denaro distratto agli anziani fratelli.