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Vicenda Encor, rigettata l’istanza Iotti e Pellegrini

21 dicembre 2021 | 17:56
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Vicenda Encor, rigettata l’istanza Iotti e Pellegrini

L’ex sindaco di Correggio e l’ex direttore generale del Comune avevano chiesto al tribunale di Reggio di sospendere l’efficacia esecutiva della sentenza di appello che li condanna a pagare quasi 7 milioni di euro di risarcimento

CORREGGIO (Reggio Emilia) – Vicenda Encor, il tribunale di Reggio Emilia ha rigettato ieri l’istanza di sospensione dell’efficacia esecutiva della sentenza di appello della Corte dei Conti che condannava l’ex sindaco di Correggio Marzio Iotti e l’ex direttore generale del Comune Luciano Pellegrini a pagare, in via principale e solido tra loro, a titolo di risarcimento dei danni a favore del Comune di Correggio, la somma di euro 6 milioni e 864mila euro.

Ne ha dato notizia oggi, in apertura della seduta del consiglio comunale di Correggio, il sindaco Ilenia Malavasi che ha spiegato: “Come avevo anticipato nel corso del consiglio comunale dello scorso novembre, eravamo fiduciosi che il tribunale di Reggio Emilia avrebbe confermato l’esecutorietà della sentenza della Corte dei Conti e, in sostanza, avrebbe consentito al Comune di proseguire nelle iniziative già messe in campo volte a recuperare, in via coattiva, le somme che Marzio Iotti e Luciano Pellegrini devono alla nostra comunità”.

Ha aggiunto il sindaco: “Ritengo che l’ordinanza del Tribunale di Reggio Emilia sia una risposta chiara ed efficace anche alle ricostruzioni, parziali e in contrasto con gli accertamenti compiuti dalla magistratura contabile, operate dall’ex sindaco Marzio Iotti. In questi anni dal 2014, da quando i cittadini di Correggio mi hanno affidato l’incarico di sindaco, non ho mai commentato questa vicenda, se non dando informazioni dopo le sentenze e ogni volta che sia emersa una novità rilevante in merito al processo fallimentare. L’ho sempre fatto solo per informare, come mio dovere fare, sia i consiglieri, sia la cittadinanza, non certo per giudicare o raccontare la mia versione dei fatti”.

Conclude la Malavasi: “Non ho una “mia” verità, perché la verità, con cui abbiamo dovuto fare i conti in tutti questi anni, è quella scaturita dalle cause e dai provvedimenti giudiziari. Questa sentenza è l’ennesima conferma della bontà dell’agire della mia amministrazione. Le responsabilità per la sciagurata vicenda Encor sono chiare e stabilite senza ombra di dubbio nelle sentenze della Corte dei Conti. Altro semplicemente non esiste. I tentativi di sottrarsi agli obblighi di risarcimento verso la nostra comunità troveranno sempre la nostra ferma opposizione”.