Unindustria, Storchi: “Formeremo 3mila giovani in un triennio”

14 dicembre 2021 | 19:58
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Unindustria, Storchi: “Formeremo 3mila giovani in un triennio”
Unindustria, Storchi: “Formeremo 3mila giovani in un triennio”
Unindustria, Storchi: “Formeremo 3mila giovani in un triennio”

Il presidente Storchi nell’incontro di fine anno di Unindustria: “I primi percorsi di formazione, per portare nuovi professionisti nelle nostre imprese, inizieranno col nuovo anno”

REGGIO EMILIA – “Un’offerta di formazione e lavoro, pianificata per il triennio 2022-24, rivolta ad almeno tremila giovani di tutta Italia, di cui le nostre imprese ci hanno manifestato il bisogno, affinché scelgano l’industria e il territorio reggiano, come ambiti nei quali lavorare e vivere. All’inizio del nuovo anno cominceranno i primi percorsi di formazione e inserimento che porteranno nuovi professionisti nelle nostre imprese”. Lo ha detto il presidente di Unindustria, Fabio Storchi, nel corso dell’incontro di fine anno della sua associazione svoltosi oggi al centro Loris Malaguzzi.

L’educazione, in particolare quella sulle competenze digitali, è stata al centro dell’incontro che è iniziato con la cerimonia di premiazione della quindicesima edizione del Premio Italiano Meccatronica, organizzato da Unindustria Reggio Emilia, in collaborazione con Il Sole 24Ore-Nòva e il supporto di Community Group.

E’ seguito l’intervento di Fabio Storchi, Presidente Unindustria Reggio Emilia. Poi si sono svolte due conversazioni, la prima tra: Raffaella Curioni, Assessora Educazione e Conoscenza del Comune di Reggio Emilia; Francesca Grasselli, ad Grasselli, membro cda Unimore; Ilenia Malavasi, Vicepresidente Provincia, con deleghe a scuola, edilizia scolastica e ITS e Carla Rinaldi, Presidente Fondazione Reggio Children.

Infine hanno dialogato tra loro: Roberto Fedeli, CTO Silk-Faw Automotive Group Italy, Carlo Adolfo Porro, Rettore Unimore e Fabio Storchi, Presidente degli Industriali reggiani. Ha condotto i lavori Massimiliano Panarari, editorialista e accademico.

Il presidente dell’associazione Fabio Storchi ha detto nel suo intervento: “Con questo incontro gli industriali reggiani intendono promuovere la collaborazione tra soggetti locali, che, seppure indipendenti gli uni dagli altri, sono disposti a connettersi tra loro per dare vita a qualche cosa di più grande”. E nello specifico, ha aggiunto, “un’autentica comunità educante attraverso un sistema a rete”.

È questo, continua Storchi, “il modello organizzativo a rete sperimentato con successo nel ‘Digital district’, il grande e innovativo progetto strategico di Unindustria per accompagnare le imprese attraverso le sfide dell’industria 4.0”. Poi il presidente ne elenca i tasselli: il “Robolab” che si occupa dall’orientamento delle materie cosiddette “Stem” (matematica, fisica e informatica) per gli studenti di scuole elementari, medie e superiori, “lo Human&Technology Training Center” che forma i disoccupati e i lavoratori allo sviluppo delle nuove competenze richieste dalla trasformazione digitale e il potenziamento degli Its, per preparare nuovi tecnici pronti ad operare nell’industria manifatturiera con competenze digitali.

Storchi cita anche i due nuovi percorsi di laurea che saranno ospitati nel nascente nuovo “polo” delle ex Reggiane e il “digital Automation Lab” il laboratorio applicativo di tecnologie della manifattura avanzata, a supporto dell’innovazione delle imprese. Si tratta, conclude Storchi, “di una grande sfida che riguarda tutti coloro che, come noi, hanno a cuore il futuro”.

Intanto i dati economici provinciali, evidenziati a seguire, sono positivi. Dopo il risultato del 2020 che aveva registrato un -10,3%, la crescita dell’economia reggiana, a fine 2021, sarà largamente superiore a quella italiana ed europea. Per il territorio, si prevede un tasso di variazione del Pil pari al +8% rispetto al 2020, dato che supera di un punto e mezzo percentuale la previsione sul Pil regionale e di due punti quello nazionale.

Le esportazioni, a fine 2021, sono previste in crescita del 18,6%. L’aumento atteso per il reddito disponibile delle famiglie appare rilevante, con un +5,4% che dovrebbe ridare maggiore slancio anche ai consumi. Le stime sul numero degli occupati parlano, infine di un +1,5%, che dovrebbe tradursi in una percentuale di disoccupati a Reggio Emilia pari al 4,6%, (contro il 5,7% regionale e il 9,2% nazionale).