Sartoria di Calerno realizza abiti storici per l’Expò di Dubai

22 dicembre 2021 | 13:23
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Sartoria di Calerno realizza abiti storici per l’Expò di Dubai

Lucio Lucà e Nadia Ghidoni di Mediapont Srl hanno realizzato gli abiti Made in Italy per stewart e hostess del padiglione Mobilità raffiguranti personaggi storici emiratini

REGGIO EMILIA – “Non ci saremmo mai aspettati che da un piccolo laboratorio sartoriale a conduzione familiare saremmo volati a Dubai per una commessa”.

A raccontare con orgoglio la propria esperienza sono Lucio Lucà e Nadia Ghidoni, marito e moglie oltre che titolari della ditta Mediapont Srl di Sant’Ilario d’Enza specializzata nella creazione e nella confezione di abiti su modello storico, abiti museali, rievocativi e di costumi di scena, che hanno realizzato per conto degli Emirati Arabi Uniti  gli abiti per gli stewart e le hostess del padiglione Mobilità Expo 2020 di Dubai (in corso dal 1 ottobre 2021 fino al 31 marzo 2022).

“La nostra sartoria storica è stata segnalata a maggio 2021 – continuano nel racconto Nadia e Lucio – eravamo in lizza con altre sartorie, per lo più inglesi, e abbiamo ottenuto il lavoro per la qualità dei nostri prodotti. Ci siamo rifiutati di lavorare con tessuti esteri di dubbia provenienza forniti dai committenti (di qualità e prezzo inferiori a quanto da noi proposto). Siamo stati irremovibili sull’uso di materiale italiano selezionato da noi. Pensavamo di perdere la commessa e invece è stata proprio questa scelta a farci aggiudicare il lavoro, perché hanno capito la passione, la cura dei dettagli e il valore del prodotto finale. A metà settembre siamo andati a Dubai per consegnare gli abiti e sono rimasti talmente soddisfatti del risultato da commissionarci altri costumi”.

Il padiglione della mobilità si divide in diverse sezioni, ognuna delle quali è rappresentata da personaggi emiratini che hanno lasciato il segno nella storia della mobilità dell’uomo, dai primi spostamenti a piedi nell’era della pietra ai viaggi aerospaziali. Uno di questi è Ibn Battuta, uno storico e giurista marocchino del 1300, considerato uno dei più grandi viaggiatori di tutti i tempi. Lucio e Nadia hanno riprodotto fedelmente gli abiti di Ibn per gli stewart. In un’altra sezione hanno realizzato delle tute da pilota spaziale in onore di Maryam, la prima donna emiratina ad andare nello spazio. Il terzo abito è stato interamente ideato da Nadia, dopo aver fatto minuziosi studi storici, per raffigurare Sabiha Malika regina di Cordova, moglie preferita del Califfo Al-Hakam.

“Proveniamo entrambi dal settore teatrale – spiega Lucio – io di allestimento scenico, Nadia di sartoria del costume. Disegniamo e realizziamo capi di alta sartoria, esclusivi ed unici per dettaglio delle lavorazione e stile e dal 2006 abbiamo deciso di fondare l’azienda. Siamo in Cna da sempre, ma devo dire che il momento di maggiore vicinanza dell’Associazione è stato in pieno covid. Abbiamo accusato molto il lockdown, lavorando nell’ambito dello spettacolo siamo stati totalmente fermi per oltre un anno. L’indotto del teatro è stato molto penalizzato: basti pensare che abbiamo ricevuto al momento una percentuale pari al 7 % della perdita del fatturato complessiva in termini di ristori. Fondamentale il supporto ricevuto da Cna che ci è stata molto vicina nell’aiutarci a ricercare tutte le opportunità presenti e in vista della ripresa”.

Quali sono le previsioni per il 2022?
“Non so cosa ci aspetterà nel 2022 – concludono gli artigiani – sicuramente un altro anno non facile, visto che ci è stato già preannunciato un aumento, oltre ai costi di gestione, anche del costo dei tessuti significativo sia per i prodotti made in Italy che per il materiale scenografico, dovuti alla scarsa reperibilità dei materiali (la maggior parte dei materiali per gli allestimenti teatrali viene dall’estero). Cercheremo di mantenere alta la qualità delle nostre creazioni utilizzando il più possibile prodotti italiani, quando il budget messo a disposizione ce lo consente; purtroppo, la differenza tra la produzione italiana e quella estera è risaputo esserci, ma i prodotti finali fanno notevolmente guadagnare in termini di soddisfazione e resa finale”.