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Rec: “La lista civetta Mdp e la coordinatrice di Coraggiosa nella mangiatoia del Pd”

6 dicembre 2021 | 16:10
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Rec: “La lista civetta Mdp e la coordinatrice di Coraggiosa nella mangiatoia del Pd”

Duro attacco di Reggio Emilia in Comune all’assessore Lanfranco De Franco e a Francesca Boni nuova segretaria dei Dem del centro storico

REGGIO EMILIA Costruire una lista civica di “sinistra” nel 2019, lottare perché questo civismo abbia uno sbocco in giunta grazie ad accordi con il Partito Democratico, riuscire a sponsorizzare il segretario regionale di Mdp Art1 e nominarlo assessore, sostenere e rappresentare Emilia Romagna Coraggiosa in regione e costituire un comitato Provinciale (senza alcuna legittimità politica), utilizzare questo comitato per siglare accordi con Italia Viva in tutti i Comuni reggiani andati al voto nei mesi scorsi (appoggiando in pieno l’idea di Massimo Gazza, probabile segretario provinciale Pd), per poi passare finalmente alla guida di un circolo del Pd.

Quando abbiamo letto dell’elezione di Francesca Boni alla guida del circolo del Pd Centro storico, per noi di Rec si è chiuso un cerchio politico già da molto tempo ben chiaro: puoi chiamarti in mille modi, militare con diverse sigle politiche, dichiararti la “vera sinistra”, ma alla fine hai sempre lavorato per il Partito Democratico. Anzi, sei del Partito Democratico.

E ci chiediamo il perché nascondersi per tutto questo tempo come per un senso di colpa. Questo vale a livello nazionale con i bersaniani di Art 1, rappresentati a Reggio dall’assessore De Franco che ne è il segretario regionale, e a livello locale con le liste civetta come “Reggio E’”. La nostra non è un’accusa, ma una mera constatazione.

Le Agorà del Pd hanno riattivato, in chi ci crede, la voglia di “centrosinistra” (ovviamente in compagnia di Renzi e a sostegno di Draghi) e anche qui a Reggio si sono create situazioni che fanno sorridere per il livello di dolcezza e tenerezza. Due su tutte: l’assessore De Franco che, in qualità di segretario regionale di Art1, sta facendo tessere del Pd, e la dimissionaria (si presume) coordinatrice di Emilia Romagna Coraggiosa che passa alla guida del Pd cittadino.

Ma le Agorà di Letta cosa propongono? Nei valori e nei punti espressi sulla loro piattaforma sembra di leggere poco più di una letterina a Babbo Natale : vogliamo un mondo verde, pieno di pace e fraternità. Ma da quanti anni il Pd, che ha governato il Paese e governa molte città, ci fa questo elenco della spesa senza agire realmente per il miglioramento collettivo?

Ora che tutti gli spin-off del Pd e tutti i figliuol prodighi di Letta rientrano nella mangiatoia-ovile, in maniera più o meno goffa, ricompattandosi nel centro sinistra anche in prospettiva delle comunali 2024, è arrivato il momento di abbandonare definitivamente questi falsi profeti per costruire una reale proposta politica di sinistra in chiave concretamente ecologista.

Al Pd, Art1 e Erc consigliamo di curare la loro agorafobia del Paese reale prima di costruire agorà virtuali.