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Imprese, un gruppo di lavoratori Ferrarini: “Manifestiamo a Milano per il nostro futuro”

1 dicembre 2021 | 15:34
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Imprese, un gruppo di lavoratori Ferrarini: “Manifestiamo a Milano per il nostro futuro”

I lavoratori: “Con asta sito produttivo resteranno senza lavoro 215 persone”

REGGIO EMILIA – “Manifesteremo perchè siamo preoccupati per il nostro futuro”. Così un gruppo di lavoratori del Gruppo Ferrarini (in rappresentanza “della assoluta maggioranza dei dipendenti”, assicurano), spiegano le motivazioni del presidio di protesta organizzato per domani a Milano – dalle 9.30 alle 14 – a piazza della Scala, nei pressi della sede di Banca Intesa.

“La nostra azienda – ricordano – è in concordato preventivo da luglio 2018. Nonostante questo l’azienda lavora a pieno ritmo ed è assolutamente in attivo, ben oltre le aspettative descritte nel piano concordatario: come lavoratori in questi anni non abbiamo avuto problemi e non abbiamo mai fatto un giorno di cassa integrazione”.

Tuttavia “l’iter concordatario finora è stato particolarmente travagliato a causa delle azioni di disturbo create da elementi e società esterne e il primo oppositore della buona riuscita del nostro piano di salvataggio si chiama Banca Intesa”. Da “tre anni, in modo diretto o indiretto, attacca la nostra azienda con ricorsi in tribunale, alla corte di Cassazione, e tutto ciò che ha portato a casa è stato solo ritardare tutto l’iter concordatario e l’adunanza dei creditori fissata ora per maggio 2022”, denunciano le Rsu.

Continuano i lavoratori: “Noi siamo da un lato sereni perché vediamo il piano andare avanti e l’azienda funzionare a gonfie vele, ma siamo anche preoccupati perché il 14 dicembre la sede produttiva della nostra azienda (la villa di Rivaltella) andrà all’asta. E guarda caso l’unico soggetto richiedente l’asta ad oggi è la sola Banca Intesa”.

Per questo, viene evidenziato, “abbiamo scritto più volte all’amministratore delegato di Banca Intesa per essere convocati per un incontro per spiegare le nostre ragioni e il fatto che che la richiesta dell’asta abbia come conseguenza l’arresto occupazionale di 215 persone che lavorano nella nostra sede”. In considerazione delle mancate risposte, dicono i lavoratori, “la nostra intenzione è quella di fare sentire la nostra voce con una manifestazione pacifica nella piena legalità domani giovedì 2 dicembre”.

Infatti, concludono, “a prescindere dalle vicende intercorse o che intercorrono tra questa banca e la proprietà dell’azienda è assolutamente chiaro che l’unico interesse di noi lavoratori è il mantenimento di tutti i nostri posti di lavoro”.