La testimonianza

“Ho preso il Covid, grazie al vaccino è poco più di un raffreddore”

20 dicembre 2021 | 13:10
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“Ho preso il Covid, grazie al vaccino è poco più di un raffreddore”

L’esperienza: “Almeno nel mio caso, posso dirvi che è vero che il vaccino vi evita sintomi gravi”

REGGIO EMILIA – Dopo avere scritto di Covid per quasi due anni, mi sono contagiato anche io. D’altronde è buona norma che ogni cronista conosca bene la materia di cui si occupa e quindi ho deciso di approfondire. E’ successo che giovedì scorso sono stato avvisato da una persona, con cui avevo avuto un contatto, che era positiva e così sono andato subito in farmacia per fare un tampone che è risultato negativo. Due giorni dopo, sabato, il secondo tampone è risultato positivo.

Stamattina ho fatto il molecolare al padiglione Ziccardi e, a breve, mi arriverà il risultato che, immagino, sarà positivo. Dovrò fare, dato che sono vaccinato, solo una settimana di attesa e poi farò un altro tampone molecolare. Se sarò negativo, potrò uscire di casa.

Vi chiederete: perché ci racconta questa storia? Lo faccio perché, di questi tempi, si sente spesso dubitare sull’efficacia dei vaccini e sul fatto di fare una terza dose. Io ero vaccinato con due dosi. L’ultima l’avevo fatta il 18 luglio scorso e mi avevano appena chiamato per la terza il 22 gennaio. Eppure lo hai preso, direte. Sì, è vero. In effetti è noto che, a distanza di cinque mesi, le difese del vaccino calano.

Però posso dirvi che c’è un vantaggio non da poco. Ho solo un po’ di raffreddore e un po’ di tosse. Non ho mai avuto la febbre. Sento gli odori e i sapori. Considerando che gli ospedali si stanno riempiendo, quindi, mi considero fortunato. Ma non è solo fortuna. E’ che posso dirvi che, almeno nel mio caso, è vero che il vaccino vi evita sintomi gravi. Di fatto sto come se avessi avuto un normale raffreddamento invernale, nemmeno un’influenza. L’unica seccatura è che devo stare chiuso in casa e mi dispiace che rovinerò le vacanze di Natale a mio figlio e a mia moglie che sono costretti a stare in casa con me (anche se per ora non presentano sintomi), con tutti i disagi relativi alla gestione di un malato di Covid nello stesso appartamento.

Sono contento, inoltre, che, in questo modo, non gravo sul servizio sanitario nazionale che ha già abbastanza lavoro da fare, in questi giorni. Quindi, se posso permettermi di dare un consiglio, non richiesto, ai miei lettori vi invito a farlo il vaccino. Se avessi potuto farla prima, la terza dose, ci sarei andato perché avrei evitato tutti questi disagi a me stesso e ai miei parenti. Rifletteteci durante queste vacanze.

Paolo Pergolizzi