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Covid, la Regione Emilia-Romagna va verso il giallo

28 dicembre 2021 | 17:58
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Covid, la Regione Emilia-Romagna va verso il giallo

L’assessore regionale Donini: “Questi 3-4 giorni sono decisivi”. Reparti ordinari vicino al limite: molto dipende dalla durata delle degenze

REGGIO EMILIA – L’Emilia-Romagna rischia di diventare gialla nei giorni intorno a Capodanno. “Sì direi che la possibilità c’è”, dichiara l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, oggi a margine di una cerimonia a Bologna: “Pur avendo resistito nelle vacanze di Natale” come altre regioni, “in questa settimana è decisivo soprattutto il livello di criticità dei reparti ordinari”.

Su questo fronte “noi siamo intorno al 13%-14%, quindi potrebbe essere che nel giro di qualche giorno si possa superare questa criticità – spiega Donini – a meno che la degenza media soprattutto delle persone nei reparti ordinari, che sono vaccinate e quindi hanno manifestazioni più lievi della malattia, che si è accorciata di molto, non sia capace di favorire un ricambio molto forte nei reparti”. Però con l’aumentare dei contagi, “qualcuno che possa avere bisogno per qualche giorno di cure ospedaliere sicuramente c’è”, aggiunge l’assessore.

“Penso che questi tre o quattro giorni siano fondamentali – sottolinea Donini – per capire se il livello di criticità dei reparti ordinari Covid supererà il livello di guardia del 15% e siamo di poco al di sotto. Ripeto: dipende molto anche dalle dimissioni, perché ovviamente gli ingressi ci sono e abbiamo visto che abbiamo una media di più di 100 persone al giorno che necessitano di cure ospedaliere, però ci sono anche tante persone che hanno una degenza molto breve, perché vaccinate, quindi necessitano di cure per pochi giorni quindi finora c’è stato un saldo che non ha comportato la zona gialla”.

L’attenzione, ovviamente, è sulla variante Omicron. “Ci rende concentrati rispetto ad una sua diffusività che da noi ormai ha raggiunto oltre il 20% dei casi totali ma che si pensa possa progredire rapidamente- afferma Donini- perché in altre regioni, penso alla Lombardia, è già al 40%. Quindi stiamo parlando di una variante molto diffusiva”. In questo contesto “i casi aumentano e non aumentano per fortuna in proporzione le ospedalizzazioni, ma in valore assoluto ci aspettiamo anche qualche numero in più nei reparti”. Pensando soprattutto alle terapie intensive, “continuiamo a raccomandare la vaccinazione perché purtroppo all’interno di questi reparti la grande maggioranza dei ricoverati, oltre il 70% in regione, sono persone non vaccinate nemmeno con una dose”.