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Boom di contagi, tracciamento in tilt

21 dicembre 2021 | 11:16
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Boom di contagi, tracciamento in tilt

L’assessore regionale Donini: “Da rivedere il doppio tampone a scuola, è inapplicabile”. Il sindaco di Bologna: “Non funziona”

REGGIO EMILIA – Con il boom di contagi il problema si sposta sul tracciamento. L’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, ha detto ieri, rispondendo in assemblea legislativa a una interrogazione di Fi che il protocollo per il tracciamento a scuola (che prevede due tamponi nel caso di classe in quarantena) “è da rivedere” perché “è inapplicabile” con il numero attuale di contagi.

L’Emilia-Romagna continua ad aspettare i rinforzi per il tracciamento. La Regione ha chiesto almeno 120 persone per poter portare avanti le attività, ma ad oggi ci sarebbe la disponibilità di non più di una dozzina di militari.

Gli fa eco il sindaco di Bologna, Matteo Lepore che, sempre ieri, ha detto: “Io credo non stia funzionando il concetto stesso di tracciamento. Per questo riguarda le scuole stiamo caricando sui ragazzi e sulle famiglie un peso burocratico enorme”, osserva il sindaco. “Le famiglie entrano nel tracciamento senza sapere quando potranno uscirne: lasciare a casa i ragazzi senza una data di rientro a scuola certa, di fatto, nega il loro diritto allo studio. Ogni giorno perso di scuola crea questa problematica”, sostiene Lepore.

Secondo la Cisl regionale, invece, diventa sempre più urgente in Emilia-Romagna lo sblocco delle assunzioni in sanità per tenere in piedi il sistema di tracciamento. Dice il sindacato: “Ad oggi si assiste a reparti in continua trasformazione da ordinari in Covid, contrazione delle attività chirurgiche, hub vaccinali a pieno regime con l’apertura anche alla fascia d’età 5-11, sistema di tracciamento ormai in tilt”. Servono dunque “scelte di sistema. Non possiamo ricondurre l’analisi dell’attuale situazione della sanità emiliano romagnola solo a ragionamenti legati alle risorse necessarie per farla funzionare”.