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Angeli e Demoni, la Salvi: “C’era piano per enorme comunità di accoglienza a Bibbiano”

9 dicembre 2021 | 15:14
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Angeli e Demoni, la Salvi: “C’era piano per enorme comunità di accoglienza a Bibbiano”

Il sostituto procuratore: “Senza indagini oggi esisterebbe e ci sarebbe Hansel & Gretel”

REGGIO EMILIA – Tra il 2017 e il 2018, quando la Procura di Reggio Emilia avviava le indagini sul presunto giro di affidi illeciti di minori in val d’Enza concluse poi nell’estate del 2019, era già in atto “un grande progetto condiviso dal sindaco di Bibbiano (Andrea Carletti) di insediare nel suo Comune un’enorme comunità di accoglienza per i minori in cui il centro di psicoterapia Hansel&Gretel si sarebbe insediato a tempo indeterminato”.

Lo dice, nel corso di un’audizione con la commissione parlamentare di inchiesta sulle comunità di accoglienza dei minori, il sostituto procuratore Valentina Salvi, titolare dell’inchiesta emiliana. “Erano già stabilite le somme che sarebbero state impiegate e gli stipendi che Claudio Foti (condannato nel primo grado dell’abbreviato a quattro anni lo scorso 11 novembre) avrebbe percepito come presidente della onlus incaricata dei servizi psicologici sui minori”, specifica il magistrato. Che conclude: “Se non fossimo intevenuti noi, oggi quella comunità esisterebbe”.

Salvi rimarca però che i rapporti tra i due mondi del centro piemontese diretto da Foti e dalla moglie Nadia Bolognini, rinviata a giudizio con altri 16 imputati, nascono già nel 2014. Quando gli psicologi della onlus prendevano già in carico i minori reggiani con “comodissimi viaggi in giornata fino a Moncalieri”. Un sistema diventato ad un certo punto antieconomico al punto che, nel 2016, fu creato a Bibbiano il centro “la Cura”, affidato agli psicoterapeuti torinesi “senza alcuna procedura di evidenza pubblica”, ricorda il magistrato.

Tra i professionisti e gli assistenti sociali “i rapporti si intensificano e diventano poi negli anni anche di amicizia, sulla base di una ideologia condivisa nell’approccio della cura dei bambini”, dice ancora Salvi. Che infine quantifica gli emolumenti che il centro di Foti avrebbe percepito in tre anni di attività dagli enti locali di Reggio, secondo l’accusa da lei stessa condotta gonfiando i prezzi delle sedute. L’ammontare è di 200.000 euro circa.