Festival della legalità |
Altre news
/

Mafie, Vecchi: “Non dobbiamo abbassare la guardia adesso”

29 novembre 2021 | 15:36
Share0
Mafie, Vecchi: “Non dobbiamo abbassare la guardia adesso”

Il sindaco al festival della Legalità: “Non tutto scardinato, ci sono inside nel settore rifiuti”

REGGIO EMILIA – “Non deve nemmeno involontariamente esaurirsi quella spinta positiva, quell’inerzia che ha portato la nostra comunità tra 2007 e 2018 ad una mobilitazione fortissima contro le mafie, ad una crescita della coscienza civile sul fenomeno. Non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia: non tutto è stato scardinato, quindi dobbiamo tenere vivo l’impegno”.

È l’appello del sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, aprendo oggi a Unimore l’11esima edizione del festival di legalità “Noicontrolemafie”, promosso dalla Provincia di Reggio Emilia in collaborazione con i Comuni del territorio. Dopo l’edizione online dell’anno scorso quest’anno si riparte in presenza, in una giornata inaugurale cui partecipa da remoto anche il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani.

In apertura il presidente della Provincia Giorgio Zanni, sindaco di Castellarano, si interroga sui roghi comparsi anche di recente nel territorio e cita i tanti processi a tema degli ultimi anni, da Aemilia a Grimilde passando per Billions e per il scioglimento del Comune di Brescello. In tutto questo in 42 Comuni della provincia, rimarca Zanni, viene riaggiornato ora il protocollo di legalità, lanciato dal Comune capoluogo nel 2015, per “alzare l’asticella sull’edilizia privata: siamo unici in Italia con questo protocollo, in questi giorni procediamo all’aggiornamento”.

Vecchi in questo quadro si sente dunque di suonare una nuova sveglia, pensando in particolare, in presenza di Cingolani on line, alla filiera dei rifiuti: “Abbiamo cambiato linea- puntualizza il sindaco di Reggio- negli ultimi 20 anni, si diceva di fare un nuovo termovalorizzaore ma non è stato fatto e quello vecchio, nel 2010, è stato spento. Eravamo al 35% di raccolta differenziata 30 anni fa, oggi siamo all’86% e il porta a porta arriva a 172.000 persone in città. Dove avrebbe dovuto sorgere il nuovo termovalorizzatore c’è ora un impianto di trasformazione per l’energia rinnovabile, in piena ottica circolare. Ogni giorno tutto questo – avvisa ancora Vecchi – nasconde tante potenziali insidie anche in termini di infiltrazioni”.