“La Visita”, quando l’arte prende vita a passo di danza

3 novembre 2021 | 10:44
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“La Visita”, quando l’arte prende vita a passo di danza

REGGIO EMILIA – La Visita, progetto site specific di Peeping Tom commissionato e prodotto da Fondazione I Teatri in collaborazione con Collezione Maramotti e sostenuto da Max Mara, debutta giovedì 4 novembre 2021 alle 20.30 alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia.

Presentata nell’ambito del Festival Aperto, la performance sarà replicata venerdì 5 novembre, ore 20.30, sabato 6 novembre, ore 16 e ore 19, domenica 7 novembre, ore 16. “La Visita” è il progetto vincitore del Fedora – Van Cleef & Arpels Prize for Ballet 2021, che sostiene le eccellenze nelle nuove produzioni di danza in ambito internazionale.

“La giuria è stata colpita dall’alta qualità de ‘La Visita’ e dal suo approccio unico nel coinvolgere le comunità locali rompendo i confini tra le diverse forme d’arte”. Nicholas Payne, Direttore di Opera Europa e Presidente della Giuria del Premio Fedora – Van Cleef & Arpels for Ballet 2021

Da lungo tempo, i musei e le gallerie d’arte trovano posto nel lavoro surreale e perturbante di Peeping Tom: la performance Moeder (2016) era ambientata in uno spazio che era contemporaneamente un reparto maternità, una camera ardente, uno studio di registrazione e una galleria d’arte, come se la vita fosse esposta alla vista di tutti.

Per gli spazi della Collezione Maramotti la coreografa Gabriela Carrizo si muove in direzione contraria e porta la teatralità di Peeping Tom all’interno di una raccolta d’arte contemporanea. I protagonisti di La Visita – tra cui anche figure proprie della Collezione, come gli addetti alla sorveglianza e alle pulizie – si muovono nello spazio espositivo ed entrano in relazione con le opere, e allo stesso tempo le opere sembrano prendere vita insieme ai personaggi che le abitano.

Gradualmente lo spettatore viene condotto in un mondo parallelo in cui il museo, luogo preposto alla conservazione nel tempo, si confronta con l’effimero e il transitorio. Lo spettatore deve accettare la provocazione e la sfida con se stesso cercando di discernere il reale dal fittizio, l’arte dalla quotidianità.

“Quando mia madre, che era una pittrice – amava dipingere – è venuta a mancare, abbiamo deciso con le mie sorelle che i suoi quadri l’avrebbero accompagnata nella cerimonia di commiato. In quel momento ci siamo accorte di come cambi la percezione, di come lo sguardo si trasformi e abbiamo notato che questi dipinti contenevano improvvisamente altri colori, o come le forme e le figure in essi acquisissero altri significati o ci mostrassero qualcosa che prima non avevamo percepito, quando brillavano alle pareti della casa di mia madre, che era piena di gioia. È stata l’ispirazione per Moeder. In questo progetto, intitolato La Visita, nasce ora l’idea di portare i personaggi che sono passati attraverso Moeder o anche attraverso altre opere di Peeping Tom, in un nuovo contesto. È come trasferirli in una nuova casa con le loro storie e ricordi, far loro vivere altre vite. Quei personaggi che per molto tempo – a causa della pandemia – sono rimasti in silenzio, fermi o addormentati, ma che rimangono latenti. La guardia, sua moglie (la guida della mostra) e le donne delle pulizie. Sono personaggi chiave di un museo, silenziosi in un certo senso, al servizio del luogo e dei visitatori, ma anche fantasmi in incognito di cui assistiamo ai loro intimi impulsi. Le opere d’arte che vengono esposte sono, anche loro, testimoni più o meno silenziosi. Sentiamo i loro commenti o lamenti e tutto ci immerge in uno spazio nuovo, come se fossimo testimoni di opere, nuove tracce di vita”. (Gabriela Carrizo)

Peeping Tom, negli stessi giorni (6 novembre ore 20.30 e 7 novembre ore 18), sarà al Teatro Municipale Valli, sempre nell’ambito del Festival Aperto con un altro tra i maggiori lavori della compagnia belga, Tryptich: The missing door, The lost room, The hidden floor, una trilogia costruita come un montaggio cinematografico dal vivo, in cui Carrizo e Chartier indagano il mondo interiore dei personaggi per creare un universo chiuso e disturbante.

Lo spettacolo sarà accessibile anche alle persone non vedenti, grazie all’audiointroduzione e audiodescrizione, a cura di WordUp Team. Il Festival Aperto, infatti, con Oriente Occiodente e Torinodanza, aderisce a Europe Beyond Access, dedicato ad accessibilità e inclusione nelle arti performative, sostenuto da Creative Europe, con Associazione Fedora.