Disabili, una campagna contro il furto di posti auto

15 novembre 2021 | 15:03
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Disabili, una campagna contro il furto di posti auto

Da inizio anno 300 multe ai furbetti che occupano questi stalli: un centinaio solo nell’ultimo mese

REGGIO EMILIA – “Questo è il mio posto, non rubarlo”. E’ lo slogan della nuova campagna di sensibilizzazione lanciata a Reggio Emilia dal Comune contro il malcostume dell’occupazione dei posteggi per persone con disabilità da parte di chi non ne ha diritto. Un fenomeno “particolarmente odioso” diffuso in tutta Italia e anche nella città del Tricolore, dove la Polizia locale – nonostante la sanzione per l’infrazione sia stata raddoppiata (da 85 a 165 euro) e preveda la decurtazione di punti della patente – ha già fatto dall’inizio di quest’anno 300 multe per questa violazione, di cui un centinaio negli ultimi due mesi.

Un dato leggermente più basso dell’epoca precovid, quando si attestava sui 400 verbali annui. Per invitare gli automobilisti a lasciare liberi gli stalli dedicati ai disabili, quindi, i manifesti della campagna saranno affissi in formato maxi lungo le strade più trafficate e, in più, 35 pannelli di ferro saranno aggiunti direttamente alla segnaletica dei parcheggi collocati in centro storico e nelle vicinanze di alcuni centri commerciali, certe scuole e dell’ospedale. L’iniziativa, che rientra nel progetto della “Città senza barriere” è stata realizzata con la scuola internazionale di Comics di Reggio Emilia e alcuni cittadini disabili, che si sono prestati a fare da “modelli”.

E’ “una campagna nata da un’esigenza concreta dei disabili – spiega l’assessore alle Pari opportunità Annalisa Rabitti – che di frequente trovano occupato il loro posto auto”. Anni fa, continua l’assessore, “parcheggiava sugli stalli chi non aveva alcun permesso, oggi abbiamo un problema diverso, di educazione”. Come conferma anche il comandante della Polizia locale Stefano Poma, infatti, “spesso troviamo auto su cui sono esposti regolari permessi, utilizzati però non dai legittimi titolari ma magari da un parente. In questi casi abbiamo pochi strumenti perché l’unico modo per poter fare la multa è attendere il ritorno del conducente e controllare chi è”.

Per il comandante, dunque, “non c’è solo una mancanza di rispetto delle regole, ma anche delle stesse persone disabili”. Riprende l’assessore Rabitti: “E’ un ‘furto di diritti’, ecco perché secondo noi era una campagna dovuta e necessaria, che speriamo induca i reggiani a comportarsi meglio”. Carlotta Bonvicini, assessore comunale alla Mobilità, conferma invece: “Stiamo lavorando ad una riorganizzazione complessiva dei permessi (circa 7000 quelli rilasciati a vario titolo, ndr), per agevolare le persone con fragilità e introdurre, per l’accessibilità degli altri, regole un po’ più stringenti”.