Silk Faw, i dubbi della Sec statunitense sull’obbligazione da 75 milioni di dollari di Ideanomics

27 ottobre 2021 | 11:09
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Silk Faw, i dubbi della Sec statunitense sull’obbligazione da 75 milioni di dollari di Ideanomics

La Consob statunitense ha giudicato “ad alto rischio” la sua sottoscrizione. Il ruolo della società statunitense che sta comprando Energica Motor a Modena

REGGIO EMILIA – “I titoli offerti dal presente prospetto comportano un elevato grado di rischio“. E’ il pronunciamento della Sec (Security and exchange commission) del 25 ottobre scorso con cui l’equivalente della Consob negli Stati Uniti ha, di fatto, stabilito che gli investitori istituzionali non possono investire nell’obbligazione da 75 milioni di dollari emessa da Ideanomics.

Il pronunciamento interessa anche il nostro territorio, in qualche modo, perché Ideanomics è una società statunitense quotata a Wall Street che potrebbe utilizzare, fra le altre cose, una parte di questi soldi per finanziare le attività di Silk Faw e per comprare Energica Motor, una società modenese che produce moto elettriche.

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Avevamo già dato notizia, sempre tramite la Sec, che Silk Ev Cayman, a sua volta, aveva emesso una obbligazione da 15 milioni di dollari che era stata sottoscritta da Ideanomics. E’ bene ricordare che Ideanomics è la stessa società che, in questi giorni, sta chiudendo un’Opa (Offerta pubblica di acquisto) su Energica Motor, un produttore di moto elettriche nel modenese. Energica Motor che, detto per inciso, non se la passa tanto bene visto che il suo ultimo bilancio segna 2 milioni di fatturato e 4 milioni di debiti.

Questo potrebbe anche significare un interesse di Ideanomics nel futuro del progetto di Silk Faw, giacché è possibile pensare che un soggetto che sottoscrive un’obbligazione da 15 milioni di dollari possa essere interessato non solo al 6% di interesse, ma anche ad altro.

Ma chi è questa Ideanomics che presta soldi a Silk Faw facendoli passare dal paradiso fiscale delle Cayman? A capire meglio ci può aiutare un articolo di Milano Finanza, pubblicato ieri, in cui si legge che si tratta di un gruppo quotato sul Nasdaq da 943 milioni di dollari di capitalizzazione specializzato in veicoli elettrici e che rientra nell’indice Russell 2000.

Scrive Mf: “La società è stata fondata nel 2004 da Shane McMahon, imprenditore e wrestler statunitense, come China Broadband. Poi è diventata Alpha Nutraceuticals, Alpha Nutra, Gallery Rodeo International, Seven Stars Cloud Group… ha cambiato nome diverse volte finché, quattro anni fa, ha assunto quello attuale. Dall’ultimo bilancio dello scorso giugno si evince che la società ha registrato ricavi per 33,22 milioni di dollari, ha un Ebitda negativo (-10,15 milioni) e viaggia ad un utile per azione atteso al 2021 (fonte: WSJ Markets) di -0,46, per un debito complessivo ( Total Liabilities) pari a 145,39 milioni di dollari”.

Insomma, non se la passa troppo bene questa Ideanomics dato che un fatturato di 33 milioni, con debiti per 145, affonderebbe moltre realtà imprenditoriali italiane. Resta poi da chiedersi perché una società che sostiene di voler costruire un polo dell’auto elettrica investendo un miliardo di euro insieme al colosso Faw cinese (di cui peraltro, a parte il nome, non c’è traccia nella visura camerale di Silk Faw), debba ricorrere, almeno all’inizio, a un prestito di 15 milioni di dollari, facendolo passare dalle Cayman e non possa farsi finanziare direttamente da qualche banca cinese con sede in Italia di cui Faw è cliente.

Quindi Ideanomics sta rastrellando soldi sul mercato in un investimento definito “a rischio” dalla Sec per finanziare probabilmente, fra le altre cose, anche le attività di Silk Faw e l’acquisto di Energica Motor. Un’azienda già piuttosto indebitata, dunque, si vuole accollare altro debito per finanziare un investimento a Gavassa, che se va bene, produrrà frutti fra anni e per comprare un’azienda in netta difficoltà economica.

Non è questa l’unica stranezza, peraltro, di questo investimento. Resta poco chiaro, per ora, anche il piano industriale di Silk Faw. Quello che hanno detto dai vertici societari è che vogliono costruire a Gavassa un campus dell’auto elettrica composto da un innovation center e uno stabilimento per la produzione di auto stimate in 4.400 l’anno, con annesse attività ausiliare e di servizio quali: centro di ricerca e sviluppo, centro stile, una pista, area convegni ed eventi, incubatore di start up tecnologiche, aree per la formazione professionale, area accoglienza e ospitalità con un albergo a cinque stelle.

Un progetto davvero eclettico in cui c’è un po’ di tutto: produzione, formazione, ricerca, turismo, area giochi, incubation center. Resta anche da capire perché Silk Faw ha pensato di sostituire con un altro brad il prestigioso marchio Hongqi (bandiera rossa) che era stato pensato per la S9.