Mafie |
Cronaca
/

Mafie, tra Reggio e Parma un tour tra i beni confiscati

7 ottobre 2021 | 17:45
Share0
Mafie, tra Reggio e Parma un tour tra i beni confiscati

Sabato, alle 9,30 in tribunale, l’iniziativa dell’associazione Cortocircuito

REGGIO EMILIA – Un tour in pullman per visitare alcuni tra i beni più significativi confiscati alla ‘ndrangheta tra le provincie di Reggio Emilia e Parma, nell’ambito del maxi-processo “Aemilia” e delle altre inchieste contro le cosche in Emilia. E’ l’iniziativa prevista per sabato prossimo organizzata dall’associazione Cortocircuito, che con i suoi video di denuncia diede inizio alle indagini sul Comune di Brescello (sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2016) e confluite ora nel processo Grimilde a carico di Francesco Grande Aracri, fratello del boss Nicolino, e dei suoi figli Francesco, Paolo e Rosita.

La prima tappa di sabato è in programma al tribunale di Reggio Emilia alle 9.30 di mattina, con un incontro formativo con relatori: il giudice Andrea Rat, giudice estensore delle motivazioni della sentenza del maxi-processo “Aemilia”, Elia Minari, giurista e coordinatore dell’associazione Cortocircuito, il colonnello Milani, nuovo comandante provinciale dei Carabinieri, proveniente da Reggio Calabria dove si è occupato di contrasto alla ‘ndrangheta.

A seguire, nella stessa giornata, il tour in pullman consentirà di visitare alcuni tra i beni più significativi confiscati alla criminalità organizzata, nell’ambito del maxi-processo “Aemilia” e nell’ambito di altri rilevanti inchieste giudiziarie contro la ‘ndrangheta, tra le provincie di Reggio Emilia e Parma.

Nelle varie tappe – in tribunale a Reggio Emilia, in piazza a Brescello, nel ristorante con piscina “Millefiori” confiscato a Montecchio e a Sorbolo, Comune parmense dove la ‘ndrangheta concluse “l’affare” di una maxi lottizzazione edilizia – si svolgeranno incontri con magistrati, amministratori giudiziari, esponenti delle forze dell’ordine e sindaci. Tra i relatori il sostituto Pg di Bologna Lucia Musti che di recente ha condotto con successo l’accusa nel processo d’appello “Aemilia 1992”, il procuratore capo di Parma Alfonso D’Avino, il giudice di Reggio Andrea Rat (che era nel collegio di Aemilia), il sindaco reggiano Enrico Bini, già presidente della Camera di commercio in cui fu pioniere delle denunce antimafia e il nuovo comandante provinciale dei Carabinieri di Reggio Andrea Milani, che ha operato in passato a Reggio Calabria.

L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto regionale “I beni confiscati alle mafie come fari di legalità”, finalizzato a far conoscere il patrimonio sottratto alla criminalità e incentivare il suo riutilizzo a fini sociali.