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L’opera di Eva Jospin per il Festival Aperto

5 ottobre 2021 | 17:50
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L’opera di Eva Jospin per il Festival Aperto

Inaugurazione sabato 8 ottobre ore 18.30 Ridotto del Teatro Valli

REGGIO EMILIA – “Côté cour côté jardin” – commissionata all’artista francese Eva Jospin per il Festival Aperto 2021 – è un’opera dal titolo evocatore. Nel linguaggio teatrale, infatti, guardando dalla sala il palcoscenico, la corte è la parte destra, il giardino è la parte sinistra. L’artista ha immaginato una sorta di dispositivo scenico statico che collocato al centro dello spazio, crea un movimento centripeto e offre diversi punti di vista a seconda di come si sposta il pubblico.

La dicotomia tra destra e sinistra, corte e giardino, theatron e skené, si ritrova nelle due diverse rappresentazioni scenografiche: da un lato la scena di un palazzo colonnato, che ricorda la facciata del teatro stesso, dall’altro una fitta foresta misteriosa. Due ambienti che permettono diverse possibilità rappresentative. Nel repertorio classico, molte sono le opere teatrali e liriche che si svolgono tra questi due paesaggi: il palazzo, simbolo spesso dell’intera città, è il luogo dove inizia e finisce un’opera, dove si prendono le decisioni, dove l’Uomo è padrone del suo destino. La foresta è il bosco incantato dove intervengono personaggi magici, regno di misteri e insidie, luogo catartico per eccellenza.

“Côté cour côté jardin” è un’opera in costante dialettica tra opposti e complementari, a differenti livelli di lettura. Da un lato, la razionalità geometrica della prospettiva rinascimentale a raffigurare il palazzo colonnato con un punto di fuga centrale e un gioco di trompe l’oeil che ricordano il teatro Olimpico di Palladio o la finta prospettiva di Borromini a Palazzo Spada; dall’altro, l’emozionalità di una foresta dove tutto può accadere. Ma l’opera di Eva Jospin, sebbene analizzi un dispositivo scenico e interroghi il teatro stesso, resta un’opera d’arte a tuttotondo perché concepita per essere anche solamente contemplata.

Dopo l’inaugurazione, l’opera occuperà la sala ottagonale del Ridotto del Teatro Valli per circa due mesi, fino al 14 dicembre 2021, con orari e modalità di accesso indicate sul sito della Fondazione I Teatri.

Dal 12 al 14 novembre, l’opera sarà animata dalla performance site specific Eden # uno stato eternamente nascente, realizzata dal coreografo Michele Di Stefano, con i performer della compagnia MK. Di Stefano ha scelto, per questa creazione, di intercettare il momento misterioso in cui opera e visitatore generano insieme lo spazio.

L’incontro sarà intimo e solitario, breve ed intenso, e apre ad un’altra trasformazione: l’apparizione di una danza a moltiplicare il riverbero di questo rapporto esclusivo, in un faccia a faccia tra due umani costruito sul desiderio di non rinunciare nemmeno per un secondo alla piena immersione nella presenza generatrice del visitatore. La creazione coreografica site specific nasce dall’esperienza del progetto EDEN presentato a Bolzano Danza nel 2020 e ripropone l’incontro segreto tra due corpi, nello spazio trasformato dallo scambio tra l’installazione ed il suo visitatore solitario.