L’economia reggiana cresce più dell’area euro: Pil a +8%

19 ottobre 2021 | 12:11
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L’economia reggiana cresce più dell’area euro: Pil a +8%

Secondo i dati della Camera di commercio supera di un punto e mezzo percentuale la previsione sul PIL regionale (+6,5%) e di due punti quello nazionale (+6%)

REGGIO EMILIA – Dopo il negativo risultato del 2020 (-10,3%), la crescita dell’economia reggiana, a fine 2021, sarà largamente superiore sia rispetto a quella dell’Italia che dell’Europa. Per il nostro territorio, infatti, si prevede un tasso di variazione del Pil pari al +8% rispetto al 2020, dato che supera di un punto e mezzo percentuale la previsione sul PIL regionale (+6,5%) e di due punti quello nazionale (+6%).

Che l’economia locale fosse in fase espansiva lo si vedeva già dai precedenti dati sugli Scenari delle Economie Locali rilasciati da Prometeia ed elaborati dall’Ufficio studi della Camera di Commercio, ma le previsioni aggiornate in questi giorni evidenziano un ulteriore miglioramento dell’economia locale.

In termini di crescita del valore aggiunto, l’economia reggiana dovrebbe così collocarsi tre punti al di sopra della media dell’area Euro (+5%), due più in alto degli Stati Uniti e del Pil mondiale (rispettivamente +6% e +5,9%) e avvicinarsi ai livelli di crescita del colosso cinese.

Una situazione decisamente migliore, dunque, dalle previsioni di luglio scorso, che avevano riposizionato la nostra economia su un aumento del Pil del 6,8%

Entrando nel dettaglio degli indicatori provinciali, si osserva come nel 2021 saranno soprattutto le costruzioni, che avevano chiuso il 2020 con un -7,7%, a generare valore aggiunto: per questo settore si attende, infatti, una variazione positiva del 29,4% (contro il 20,9% a livello regionale), stimolata dagli incentivi sulle ristrutturazioni che continuano a favorire gli operatori dell’edilizia.

Crescerà anche l’industria, per la quale si prevede un incremento del 10,4% e il recupero di buona parte di quanto perso con la pandemia (-11,5%); andamento analogo anche per i servizi, previsti in crescita del 5,4% dopo la flessione del 9,9% del 2020. Una crescita più contenuta, e pari al 2,5%, è attesa per l’agricoltura, che aveva lasciato sul campo della pandemia una flessione del 4,2%.

La crescita della domanda, soprattutto estera, si conferma come il principale motore di queste prospettive di ripresa dell’economia locale: le esportazioni, a fine 2021, sono previste in crescita del 18,6%, e a sostenere la fondatezza della stima concorrono i dati già acquisiti primo semestre 2021, con un valore di esportato pari a 5,8 miliardi e una crescita del 5,3% rispetto al 2019, cioè ai valori prepandemici dello stesso periodo.

Anche l’aumento previsto per il reddito disponibile delle famiglie appare rilevante, con un +5,4% che dovrebbe ridare maggiore slancio anche ai consumi interni. Positivi, infine, anche i segnali che riguardano il mercato del lavoro. Le stime sul numero degli occupati parlano, infatti, di un +1,5%, grazie, soprattutto, al traino di costruzioni e industria, il cui vivace andamento ha più che raddoppiato le previsioni sull’occupazione del luglio scorso (+0,6%).