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Il Nobel per la Pace va a due giornalisti: Maria Ressa e Dmitry Muratov

8 ottobre 2021 | 18:59
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Il Nobel per la Pace va a due giornalisti: Maria Ressa e Dmitry Muratov

La motivazione del Norwegian Nobel Committee: per “i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è una precondizione per la democrazia e una pace duratura”

ROMA – ll Nobel per la Pace 2021 è stato assegnato a due giornalisti: Dmitry Muratov, caporedattore del giornale d’inchiesta russo Novaya Gazeta, la testata per la quale scriveva la giornalista russa Anna Politkovskaya, uccisa nel 2006, e Maria Ressa, cittadina filippina naturalizza statunitense cofondatrice del sito di notizie Rappler, noto per le sue inchieste sull’operato del governo del presidente Rodrigo Duterte, soprattutto in relazione alla cosiddetta ‘guerra alla droga’. Il Norwegian Nobel Committee, si legge nella motivazione, ha deciso di premiare i due cronisti per “i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è una precondizione per la democrazia e una pace duratura”.

Il Nobel per la Pace alla giornalista Maria Ressa “manda un messaggio forte e chiaro” anche in vista delle elezioni presidenziali previste nelle Filippine per il maggio 2022: “Tiranni come quelli al governo in questo momento saranno sempre sfidati da donne forti e cercatrici di verità”. Lo afferma, con “gioia e orgoglio”, Cristina Palabay, segretaria generale di Karapatan, una ong con sede a Quezon City, nella regione della capitale Manila, che dal 1995 riunisce 44 associazioni impegnate nella difesa dei diritti umani.

CHI È MARIA RESSA
L’agenzia Dire la contatta a pochi minuti dall’annuncio dei premi Nobel per la Pace 2021 da parte del Norwegian Nobel Committee. Cittadina filippina naturalizzata statunitense, 58 anni, la cronista e scrittrice è cofondatrice di Rappler, un portale di notizie filippine nato come pagina Facebook nel 2011 che negli anni è diventato una delle principali ‘spine nel fianco’ del governo guidato dal presidente Rodrigo Duterte, al potere dal 2016 e prossimo a lasciare la politica al termine del suo mandato, così come ha annunciato la scorsa settimana. Diverse le inchieste sull’operato dell’esecutivo e sugli aspetti più controversi che lo hanno caratterizzato, a partire dalla cosiddetta ‘guerra alla droga’ lanciata sempre nel 2016 ufficialmente per contrastare il traffico e la distribuzione di stupefacenti nel Paese.

Stando a dati ufficiali, in questi cinque anni sono state uccise oltre 5mila persone in operazioni di polizia. Il mese scorso anche la Corte penale internazionale dell’Aja ha deciso di avviare un’inchiesta sull’operato del governo di Manila. A partire dal 2017, il sito è andato incontro anche a diversi problemi giudiziari, definiti anche una “persecuzione giudiziaria” da parte dell’ong internazionale ‘Reporter sans frontieres’.

Tra i procedimenti avviati ai danni del sito, anche uno relativo alla revoca delle licenza per motivi fiscali nel 2018. Tutti aspetti che concorrono nel fare di questo Nobel un “riconoscimento estremamente meritato per il lavoro senza sosta di Ressa, come giornalista e come attivista in difesa dei diritti umani”, afferma Palabay. “Siamo fieri di lavorare accanto a questa donna, la prima cittadina filippina a vincere il Nobel, e accanto a tutti coloro che lottano per la democrazia e la verità nelle Filippine”.

“Questo doppio bellissimo Nobel per la Pace è un omaggio importante e prestigioso alla libertà di informazione in ambienti, come le Filippine e la Russia, ma anche tanti altri Paesi, che sono profondamente ostili al giornalismo indipendente”, ha dichiarato all’agenzia Dire Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, commentando l’assegnazione del Nobel per la Pace 2021 a due giornalisti: Dmitry Muratov e Maria Ressa (fonte Dire).