Green pass, “guerrieri” su Telegram pronti per sabato a Roma

9 settembre 2021 | 14:55
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Green pass, “guerrieri” su Telegram pronti per sabato a Roma
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Green pass, “guerrieri” su Telegram pronti per sabato a Roma
Green pass, “guerrieri” su Telegram pronti per sabato a Roma

La procura di Milano indaga 8 no pass: armi fai da te e minacce a Speranza. C’è anche un reggiano

REGGIO EMILIA – Una chat di Telegram con l’intenzione di organizzare disordini – anche con “armi ed esplosivi fai da te”- alla manifestazione no pass di Roma dell’11 e 12 settembre prossimi. Un appuntamento a Padova, il 2 settembre scorso, già annullato per le informazioni raccolte sull’intenzione di colpire in qualche modo il ministro della Salute Roberto Speranza. Un invito a procurarsi armi bianche per gli scontri di piazza e la presenza di un esponente dell’indipendentismo veneto che incitava gli altri a dare vita a scontri.

Gli indagati, cinque uomini e tre donne fra i 33 e i 53 anni, tutti italiani sono accusati di istigazione a delinquere aggravata. Degli otto indagati due vivono in provincia di Milano, due di Roma, una di Bergamo, una di Reggio Emilia, una di Venezia e una di Padova. In particolare, i due milanesi e una donna di Roma erano gli amministratori del gruppo Telegram.

Si chiamavano “I guerrieri”, ma ora, dopo altrettante perquisizioni domiciliari compiute da Digos e polizia postale di Milano, sono tutti indagati per istigazione a delinquere aggravata. C’è anche la firma del capo della sezione distrettuale Antiterrorismo della Procura di Milano Alberto Nobili e del Pm Piero Basilone sui decreti di perquisizione a esponenti no pass di svariate province italiane: oltre a Milano, Roma, Venezia, Padova, Bergamo e Reggio Emilia.

Dall’analisi dei messaggi pubblicati sulla chat dei “Guerrieri” è emerso che gli indagati, uno dei quali titolare di porto d’arma e già noto alle forze dell’ordine per la sua vicinanza al separatismo veneto, oltre all’intenzione di partecipare in massa alla manifestazione di protesta in programma nella capitale sabato prossimo, incitava gli altri membri del gruppo “a realizzare azioni violente nelle rispettive province di residenza, contro non meglio precisati obiettivi istituzionali – spiega la questura milanese – o approfittando della visita di esponenti dell’Esecutivo, come quella poi annullata prevista a Padova lo scorso 2 settembre da parte del Ministro della Salute, Roberto Speranza”.

E’ stata poi riscontrata “l’effettiva intenzione di alcuni membri del gruppo di realizzare una riunione preparatoria in vista dell’appuntamento romano e di approvvigionarsi di armi bianche da utilizzare in quell’occasione”. Le perquisizioni, condotte dalla polizia postale e dalla Digos si inquadrano nel monitoraggio coordinato dal servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo interno nei confronti dei numerosi gruppi di protesta attivi sul web contro le misure di anti covid.