Gara forno crematorio, la giunta: “Tutto regolare”

13 settembre 2021 | 18:08
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Gara forno crematorio, la giunta: “Tutto regolare”

Ad assicurarlo oggi in Consiglio comunale l’assessore Lanfranco De Franco, in risposta ad un’interpellanza presentata dal Movimento 5 stelle

REGGIO EMILIA – E’ stato del tutto legittimo, per il Comune di Reggio Emilia, l’affidamento del servizio di cremazione del cimitero di Coviolo al centro di una complessa vicenda legale che vede come parti in causa oltre all’amministrazione (come stazione appaltante) le ditte che hanno partecipato alla selezione. Ad assicurarlo oggi in Consiglio comunale l’assessore Lanfranco De Franco, in risposta ad un’interpellanza presentata dal Movimento 5 stelle sul fatto che, secondo una sentenza del Tar di Parma del 24 marzo scorso, degli atti della gara d’appalto indetta dall’ente “va disposta la trasmissione alla Procura della Repubblica per i profili di competenza”.

Tutto è iniziato a ottobre del 2019 quando il Comune ha bandito una procedura ad evidenza pubblica del valore di 156.000 euro per la gestione biennale del forno crematorio del cimitero cittadino. Ad aggiudicarsi l’appalto era stata a marzo del 2020, in piena pandemia, la ditta bolognese Altair spa. Una delle tre aziende che avevano partecipato alla gara, la Bertolotti Aldo & C, aveva però contestato l’aggiudicazione e presentato ricorso al tribunale amministrativo, eccependo una lunga serie di violazioni e vedendo- il 6 novembre dell’anno scorso- parzialmente accolte le sue argomentazioni.

Circa un mese più tardi, il 16 dicembre 2020, il Comune di Reggio ha proceduto con affidamento diretto ad assegnare proprio ad Altair la gestione delle operazioni di cremazione nel cimitero per il primo semestre 2021, per “poter procedere agli atti indispensabili per una nuova aggiudicazione”.

La Bertolotti ha quindi presentato un nuovo ricorso, ritenendo il nuovo affidamento “elusivo” della precedente sentenza del Tar, che i giudici hanno però ritenuto “infondato nel merito” e da respingere. La “riconferma” della società di Bologna non costituisce un’elusione del precedente giudicato perché tale atto pur annullando gli esiti della gara, “non ha disposto puntualmente circa l’assegnazione del servizio di cremazione che, con tutta evidenza, non può subire alcuna interruzione, nel periodo necessario a predisporre la documentazione per una nuova gara e per il suo svolgimento”, hanno scritto i giudici.

Unico appunto fatto al Comune di Reggio per “completezza di analisi” era che “la decisione di indire una nuova gara per il servizio di cremazione non era l’unico esito possibile” perché “la natura dei vizi accertati (nella prima sentenza,ndr) era relativa alla valutazione di due sub criteri e, dunque, per tali sub criteri il Comune poteva ben procedere alla rivalutazione dell’offerta, pervenendo ad una nuova aggiudicazione frutto di una nuova valutazione”.

Nella risposta fornita l’assessore De Franco ha tra l’altro chiarito i compensi erogati per i servizi prestati da Altair con cui, dopo il primo ricorso, il Comune non aveva comunque stipulato alcun contratto. Si tratta di 57.000 euro per il 2020 e di 63.000 euro circa per il periodo dal primo gennaio al 31 ottobre del 2021. La nuova gara d’appalto, ha invece un valore di 207.000 euro e prevde l’affidamento della gestione del forno crematorio per due anni. Non soddisfatta della risposta della Giunta la consigliera pentastellata Paola Soragni, che evidenzia tra l’altro come “la proroga del servizio è stata data ad altra società, Altair Funeral srl, addirittura non presente al bando”.