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Incidente Modena: su corpo Laila sarà eseguita l’autopsia

4 agosto 2021 | 17:50
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Incidente Modena: su corpo Laila sarà eseguita l’autopsia

L’ispettorato Lavoro: blocco del macchinario non era automatico

REGGIO EMILIA – Sarà eseguita l’autopsia sul corpo di Laila El Harim, la 40enne originaria del Marocco da vent’anni residente in Italia, che è morta ieri mattina in un incidente sul lavoro avvenuto all’interno dell’azienda di packaging ‘Bombonette’ di Camposanto, in provincia di Modena. L’accertamento è stato disposto dalla procura di Modena, che ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo.

Gli inquirenti hanno posto sotto sequestro la fustellatrice che ha provocato il decesso dell’operaia, mamma di una bambina di quattro anni, rimasta con ogni probabilità incastrata nella stessa. Secondo la relazione dell’Ispettorato nazionale del lavoro il macchinario era provvisto di un doppio blocco di funzionamento meccanico, “ma purtroppo azionabile, da parte dell’operatrice, soltanto manualmente e non automaticamente. Ciò ha consentito un’operazione non sicura che ha cagionato la morte per schiacciamento”.

Sulla tragedia di Camposanto è intervenuto il vescovo di Modena, Erio Castellucci: “Condivido questo profondo dolore e sono vicino alla famiglia di Laila El Harim. Purtroppo – le parole del vescovo riportate in una nota della Diocesi di Modena, Nonantola e Carpi – anche il nostro territorio e la nostra comunità vengono rattristati da questo fatto gravissimo, una morte sul lavoro, una piaga che pare non si riesca a debellare nel nostro Paese visti i numeri, drammatici, di questo 2021. Ora piangiamo la perdita di una donna, di una mamma, esprimiamo solidarietà ai familiari, con sincerità e commozione, ma questo non basta, come non è sufficiente l’indignazione del momento. Occorre l’impegno di tutti affinché questi drammi non si ripetano”.

Davide Fava, segretario provinciale del Pd di Modena, sull’accaduto aggiunge: “Bisogna che gli enti preposti ai controlli possano contare su personale in numero sufficiente e preparato per far sì che la prevenzione non rimanga sempre una parola utile per i convegni, ma mai praticata nella realtà”.