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Green pass obbligatorio in mense carabinieri, le perplessità del sindacato dell’Arma

18 agosto 2021 | 10:38
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Green pass obbligatorio in mense carabinieri, le perplessità del sindacato dell’Arma

Il segretario Caforio: “Un provvedimento teso a salvaguardare la salute dei colleghi oppure un goffo escamotage per ottenerne la vaccinazione di massa?”

REGGIO EMILIA – “Sulla base delle indicazioni fornite dal ministero della Salute, la consumazione del pasto all’interno delle mense di servizio è consentita solo a coloro che sono in possesso di certificazione verde covid-19. Un provvedimento che potrebbe apparire corretto poiché, teso a salvaguardare la salute del personale sul posto di lavoro. Peccato però, che subito dopo la consumazione “differenziata” del pasto, sia i militari in possesso di certificazione verde, sia quelli sprovvisti che hanno consumato il pasto in luoghi di fortuna, si ritroveranno di pattuglia assieme lavorando fianco a fianco, faccia a faccia, a pochi centimetri l’uno dall’altro”.

A sostenerlo il segretario generale Usmia Sezione Carabinieri Carmine Caforio che in una nota segnala il disorientamento e il malessere che l’incongruente disposizione sta generando tra le Forze dell’Ordine a cui si aggiunge anche il sospetto che, dietro alla nuova indicazione, si nasconda una strategia Governativa tesa ad ottenere la vaccinazione di massa del Popolo in uniforme.

“Ferme restando le incongruenze di tali indicazioni – aggiunge Caforio – è assolutamente intollerabile che nel 2021 un operatore delle Forze dell’Ordine possa consumare il suo rancio take-away in strada, su un vassoio, esposto ad una temperatura che in questi periodi sta raggiungendo punte superiori anche ai 40°”.

USMIA Sezione Carabinieri “pur rimanendo pienamente favorevole alla campagna vaccinale – esprime forte indignazione per il trattamento riservato al personale sprovvisto di Green Pass che mortifica la dignità di tanti uomini e donne che ogni giorno, con abnegazione e senso del dovere, continuano ad operare per il bene della società”.

L’associazione ha interessato il Comando Generale dell’Arma auspicando linee guida chiare e in grado di delineare, senza equivoci, le competenze e le responsabilità sia dei gestori delle mense che dei preposti Militari, al fine di dirimere anche questo aspetto che sta creando ulteriori controversie e disorientamento nell’ambito delle varie organizzazioni.