Nuove circoscrizioni, il Comitato si presenta

15 luglio 2021 | 10:51
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Nuove circoscrizioni, il Comitato si presenta

Illustrato un percorso “serio e legale” per inidire un referendum popolare

REGGIO EMILIA – Due strade, per ora parallele, mirano allo stesso traguardo a Reggio Emilia: ridare dopo 10 anni ai cittadini voce in capitolo sulle scelte che coinvolgono i loro quartieri. Alla “rinascita” delle Circoscrizioni (abolite per legge nel 2010 e scomparse di fatto quattro anni dopo) lavora il Comune che, a partire dalla tesi di laurea di un’ex consigliera comunale, presenterà la sua proposta il prossimo 20 luglio dopo aver avviato in questi anni una serie di progetti per non interrompere il filo della partecipazione.

L’altra proposta, che i promotori precisano non essere in contrapposizione con l’amministrazione ma di ispirazione, la avanzano invece per ora Possibile, Sinistra italiana, Reggio Emilia in Comune, Verdi e Potere al popolo, con l’appoggio dei consiglieri comunali Fabrizio Aguzzoli (M5s) e Dario De Lucia (ex Pd).

“È un progetto serio e legale, frutto di diversi mesi di studio e che prende a modello esperienze già realizzate in altre città”, sottolinea De Lucia in un incontro convocato mercoledì sera per l’avvio di una campagna referendaria e di raccolta fondi. “Non c’è nulla di inventato – aggiunge Cosimo Pederzoli di Si – dal momento che quanto proponiamo era già presente nei programmi elettorali delle forze politiche promotrici, che si sono presentate alle scorse elezioni amministrative”. Per Daniele Codeluppi, ex candidato a sindaco di Rec (Reggio in Comune), “la partecipazione in questi anni non è mai mancata, ma affidata all’insorgere spontaneo di comitati nati per contrastare decisioni, spesso di natura urbanistica, vissute come calate dall’alto”.

Per quanto riguarda le iniziative avviate dall’amministrazione, viene sottolineato, “hanno sì coinvolto alcune associazioni, ma c’è uno scollamento di queste con i cittadini, più sensibili a problemi anche piccoli ma che richiedono soluzioni concrete”.

La seconda proposta per “far contare di più” i reggiani (illustrata sul sito www.circoscrizioni.re dove si possono fare anche donazioni), prevede quindi la creazione di otto “Consigli di quartiere” che avranno tra i loro poteri anche quello di presentare interrogazioni al sindaco e chiedere la convocazione del Consiglio comunale su tematiche di interesse decentrate. Si chiede inoltre che abbiano un “portafoglio” di 40.000 euro all’anno (320.000 euro in tutto).

Saranno composti da 24 consiglieri scelti in base ai risultati elettorali conseguiti dalle varie liste che si presenteranno alle elezioni amministrative. La ripartizione degli eletti avverrà inoltre in modo proporzionale alle percentuali ottenute dalle liste nei seggi di zona.

“C’è bisogno che la politica torni protagonista – dice De Lucia – ma è chiaro che affrontare la complessità di 175.000 abitanti con 32 consiglieri comunali e otto assessori non è sostenibile”. Lo strumento scelto per dare vita ai nuovi organismi partecipativi è invece quello di un referendum popolare da indire in occasione delle elezioni parlamentari del 2023 (essendo locale la legge lo permetterebbe, ndr) risultando così a costo zero per l’ente e che completerebbe il suo iter nel voto amministrativo del 2024.

La proposta della consultazione popolare, senza quorum, sarà presentata in sala del Tricolore il prossimo autunno, una volta raggiunte le 400 firme necessarie per avanzarla. Se l’istanza non incasserà il voto favorevole di 17 consiglieri comunali, di firme se ne dovranno raccogliere 7.000. Un ulteriore ostacolo da superare in questa eventualità sarà quello di una modifica ai regolamenti di partecipazione del Comune, che prevedono un tempo massimo di tre mesi per la raccolta delle firme.

I referendari inizieranno già dai prossimi giorni a cercare le adesioni dei cittadini residenti a Reggio, in almeno due appuntamenti fissi: il sabato al mercato del contadino in centro a Reggio e il mercoledì a Casa Bettola, dove si svolge un mercato del biologico. All’incontro di ieri era presente anche l’assessore comunale con deleghe alla Partecipazione e ai Quartieri, Lanfranco De Franco, che ha voluto esserci “per ascoltare” e visto che, sottolinea, il percorso del Comune è “aperto a tutta la città”.