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Lavoro, la Cgil: “A Reggio non si ferma la scia di incidenti”

17 luglio 2021 | 10:57
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Lavoro, la Cgil: “A Reggio non si ferma la scia di incidenti”

Il sindacato: “Serve un tavolo per individuare azioni capaci di arginare gli infortuni”

REGGIO EMILIA – “Anche questa settimana siamo costretti a registrare nella provincia di Reggio Emilia sei infortuni gravi che, nella maggior parte dei casi, hanno portato i lavoratori coinvolti al ricovero ospedaliero. Ad aggravare ulteriormente il bilancio degli incidenti sul lavoro in Regione è quello mortale registrato ieri in provincia di Ravenna, in uno stabilimento del Gruppo Marcegaglia”.

È l’allarme che lancia Cgil di Reggio Emilia con una nota. Quindi i sindacalisti rimarcano: “Nella nostra provincia assistemmo già ad inizio anno, sempre nel settore della lavorazione dell’acciaio, ad un infortunio alla Padana Tubi di Guastalla preceduto, in quella stessa azienda, da numerosi gravi infortuni tra cui l’ultimo il 12 luglio 2019”.

Nonostante le mobilitazioni sindacali, l’assemblea Nazionale di Cgil Cisl Uil sul tema, i presidi davanti alla Prefettura nulla sembra cambiato

“Anzi -registra la Cgil – la situazione continua a peggiorare. Il maggior numero di infortuni continua ad esser dovuto a cadute dall’alto e a riguardare persone con età anagrafica intorno ai 60 anni. Tutti temi trattati (persone anziane su ponteggi, mancanza di controllo, appalti) e denunciati più volte anche dalla Camera del Lavoro provinciale”.

Spiega Mirco Pellati, responsabile del dipartimento salute e sicurezza della Camer del lavoro: “Inoltre, quando si verifica il binomio appalti-infortuni non è raro imbattersi nella ricerca del responsabile sempre altrove da sé. Lunedì scorso un’impiegata dell’ufficio postale di Luzzara è stata investita da una scarica elettrica e un’azienda come Poste italiane ha dichiarato l’apertura di un’inchiesta interna per verificare la responsabilità della ditta a cui era stato appaltato il rifacimento dell’ufficio postale, anticipando la propria estraneità e non responsabilità nei confronti del dipendente infortunato in quanto le operazioni causa dell’incidente erano state svolte da una ditta esterna”.

La domanda per Cgil allora è: perché l’impianto non è stato verificato prima della riapertura dell’ufficio? Qual è la responsabilità del committente? È possibile un aumento dei controlli sugli appalti di tutti i settori merceologici giacché spesso vengono utilizzati per scaricare le responsabilità proprio inciso di incidenti?

“Come Cgil – avvertono – crediamo non sia oltremodo procrastinabile il potenziamento degli enti preposti alla vigilanza ed al controllo delle norme di sicurezza, così come l’apertura di un Tavolo straordinario sui temi della Salute e sicurezza nel lavoro che coinvolga tutti i soggetti interessati: dalla rappresentanza dei lavoratori e delle associazioni imprenditoriali agli organi di vigilanza Spsal, Inail, Inps e Itl per individuare quali azioni concrete sia possibile mettere in campo per arginare il numero e la gravità degli incidenti sul lavoro”.