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Covid, l’Ausl: “Giovani positivi non segnalano i contatti”

23 luglio 2021 | 16:37
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Covid, l’Ausl: “Giovani positivi non segnalano i contatti”

Per non rovinare le vacanze agli amici che potrebbero essere posti in quarantena o (se a loro volta positivi) in isolamento. Marchesi: “Farlo è atto civico”. Contagi in risalita: 55 al giorno

REGGIO EMILIA – La ripresa dei casi di covid in provincia di Reggio Emilia è spinta da molti giovani e giovanissimi che hanno festeggiato nella notte degli Europei o tornano dalle vacanze in riviera contagiando i familiari. Ma, soprattutto, sono reticenti a segnalare i “contatti stretti” con cui hanno interagito, per non rovinare le vacanze agli amici che potrebbero essere posti in quarantena o (se a loro volta positivi) in isolamento.

La denuncia arriva da Emanuela Bedeschi, direttore del dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl, che precisa: “In buona parte sono sintomatici anche se con sintomi lievi (tranne un 17enne finito nei giorni scorsi in rianimazione) e, come abbiamo verificato con i colleghi della Romagna, molti si sono positivizzati nei locali di Rimini, altra provincia dove ci sono numeri elevati”.

Sul tema interviene in modo deciso con un appello il direttore generale dell’Ausl, Cristina Marchesi, che dice: “Segnalare i propri contatti credo sia un atto di senso civico. Non farlo è inutile, perchè tanto non si scappa, e serve solo a peggiorare la situazione generale”. Anche se la crescita dei positivi non impatta per ora in modo rilevante sui ricoveri ospedalieri, prosegue Marchesi, “non nascondiamo la preoccupazione per una situazione a cui non eravamo abituati e che comunque incide su tutte le altre attività di sanità pubblica”. Al momento le persone in isolamento o in quarantena sono circa un migliaio.

Più nel dettaglio dei numeri ospedalieri, entra il direttore delle strutture Giorgio Mazzi: “Questa settimana abbiamo registrato un consistente incremento di nuovi positivi al covid con prevalenza della variante delta che è ormai oltre il 90%”. In dettaglio “nella settimana dal 9 al 15 di luglio la media dei nuovi positivi era di 21 al giorno, oggi siamo a 55, con una punta nella giornata di ieri di 81”. Un dato, continua Mazzi, “che ci riporta alla prima decade di maggio con la differenza che allora la tendenza era quella di una diminuzione. Lo scorso anno la media dei nuovi positivi nella stessa settimana era di 7 unità”.

Continua il professionista: “La media di accessi giornalieri in pronto soccorso è leggermente diminuita – da 431 della scorsa settimana a 399 in questa – e quindi al momento l’incremento dei positivi non sta impattando sugli ospedali in termini di aumento dei ricoveri”. E ancora: “La scorsa settimana le media giornaliera dei pazienti positivi era di 1,8 e il dato di questa settimana è allineato (1,7)”. Superfluo per Mazzi sottolineare che “la quasi totalità dei positivi in pronto soccorso non è vaccinata”.

Infine, per quanto riguarda i ricoveri, nelle ultime due settimane la media dei pazienti presenti nei reparti è stata di 4,5 nella settimana 9-15 luglio e di 6 nella settimana 16-22 luglio. Oggi ci sono 6 ricoverati, nessuno in terapia intensiva o semintensiva. Secondo Mazzi i dati evidenziano “da un lato l’altra trasmissibilità della variante delta tra i soggetti non vaccinati e dall’altro l’elevata protezione da questa variante dei vaccini”. Pertanto, “chi invoca la libertà di non vaccinarsi rischia di limitare la normalità a cui aspiriamo, o addirittura di comprometterla a scapito di tutti”, conclude il medico (fonte Dire).