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Covid, ci sono duemila reggiani in isolamento

31 luglio 2021 | 08:44
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Covid, ci sono duemila reggiani in isolamento

Ma gli ospedali restano abbastanza liberi: i contagi, infatti, non si trasformano oggi in ricoveri

REGGIO EMILIA – Come la settimana scorsa, “continuiamo ad avere focolai familiari: si tratta di ragazzi giovani, con sintomi lievi o asintomatici, che contagiano i loro parenti più anziani. E abbiamo tanti positivi dal rientro delle vacanze, da diverse località ora e non più solo da Riccione. Da parte di ministero e aeroporti riceviamo molti elenchi di persone che hanno viaggiato…”.

Così a Reggio Emilia ieri Emanuela Bedeschi, direttrice del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl, aggiornando il quadro su epidemia e vaccinazione in provincia. In questo periodo in cui la variante Delta resta dominante e in crescita, ricorda Bedeschi, “la quarantena è estesa a tutti coloro che hanno avuto contatti, anche se non stretti. Chi rientra dai paesi extra Schengen, con o senza vaccinazione, deve sottoporsi a 10 giorni di quarantena e a due tamponi”.

In ogni caso, sta tornando il tracciamento e all’azienda sanitaria sono state reclutate altre persone in questo senso. Più in generale, monta una certa “preoccupazione”, per via dei numeri alti a livello nazionale e in aumento, anche se appunto tuttora gli ospedali restano abbastanza liberi: i contagi, infatti, non si trasformano oggi in ricoveri.

Aggiorna Giorgio Mazzi, direttore del presidio ospedaliero provinciale Santa Maria Nuova, che comprende l’arcispedale di Reggio e i cinque ospedali della provincia: “Non abbiamo assistito ad una variazione sostanziale rispetto alla settimana scorsa. Nella settimana tra il 16 e il 23 luglio, i nuovi casi in media erano 56 al giorno, ora siamo a 59 con punte di 82, il 23 luglio. Al Pronto Soccorso, la media degli accessi giornalieri è leggermente aumentata: dai 400 della settimana scorsa passiamo a 416, con media stabile di 18 riscontri di positività in Pronto Soccorso”.

La settimana scorsa, in media, il Pronto Soccorso ha ricoverato 1,7 pazienti positivi al giorno, mentre in questa settimana siamo a 2. Nelle ultime settimane, la media dei pazienti positivi nei reparti ospedalieri è stata prima di 6 e poi di 8, nella settimana 23-29 luglio. Al momento, si contano 13 pazienti positivi ricoverati: 4 a Pneumologia, 6 in Malattie infettive, due alla Medicina di Scandiano, uno in Ostetricia e ginecologia.

“Non abbiamo pazienti ricoverati né in terapia intensiva né in terapia semi-intensiva”, conferma Mazzi. Più sui contagi, continua Cristina Marchesi, direttrice generale Ausl: “I numeri segnano un incremento, nell’ultima settimana abbastanza costante. Venerdì erano 47, poi 81, 83 e quindi un calo su martedì, che risente della domenica, e poi ancora 60 e 59. Ora siamo in una situazione di plateau e, sul futuro, ci vorrebbe una sfera di cristallo. Certo, prosegue in modo frizzante la campagna vaccinale, e questo ci aiuta ad arginare le positività”.

Dopo il 24 e il 25 luglio, entrambi con oltre 80 casi, ora dunque ci si è assestati. Sulla percentuale per 100.000 abitanti, continua la dg dell’Ausl, “siamo a 77, secondo il dato di ieri. Siamo sopra a 50 per 100.000, quindi, che è o meglio dire era il faro per mantenerci in zona bianca. Ma in questa fase sono stati inseriti i parametri dell’occupazione dei posti letto, anche giustamente. Ora in terapia intensiva non abbiamo nessuno, e il caso di ieri- nota Marchesi- riguardava un paziente che è stato ricoverato in terapia intensiva non per Covid, ma per altro, e nel frattempo è risultato positivo”.

Al momento, le persone isolate sono più di 2.000, con “un impatto sociale importante”, e anche a Reggio Emilia, così come un po’ ovunque, “resiste una certa reticenza a comunicare i contatti stretti, per il timore di ricadute in chiave quarantene” (Fonte Dire).