Novellara, operaio muore schiacciato da un sacco di mangime

30 giugno 2021 | 12:07
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Novellara, operaio muore schiacciato da un sacco di mangime

Tragedia nella notte nel capannone di un’azienda di ubicata nella zona industriale. Cgil, Cisl e Ugl: per la sicurezza serve l’impegno di tutti

NOVELLARA (Reggio Emilia) – Un operaio di 58 anni di Reggiolo, Roberto Romitti, è morto stamattina schiacciato da un sacco di mangime alla Methodo Chemicals nella zona industriale di Novellara in via Ampere.

Secondo una prima ricostruzione dei tecnici del servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Ausl di Guastalla, intervenuti insieme ai carabinieri della stazione di Novellara, l’uomo, per cause ancora al vaglio degli inquirenti, è rimasto investito e schiacciato da un sacco di mangime da 12 quintali trasportato da un muletto.

A trovare l’uomo sotto il sacco sono stati alcuni dipendenti dell’azienda che gli hanno prestato i primi soccorsi e hanno chiamato il 118 che ha inviato sul posto i sanitari che, purtroppo, non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo. Sulla vicenda sono in corso accertamenti da parte dai tecnici del servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Ausl di Guastalla coordinati dalla Procura reggiana.

CGIL, CISL E UGL: PER LA SICUREZZA SERVE L’IMPEGNO DI TUTTI

Il 4 giugno scorso sono scesi in piazza chiedendo più sicurezza nei luoghi di lavoro. E’ quindi doppia la costernazione e la rabbia dei sindacati reggiani per il nuovo incidente sul lavoro avvenuto oggi nella Methodo Chemicals.
“Da quando il Paese ha riaperto dopo lo stop imposto dalla pandemia e in base a quel ‘rischio calcolato’ messo in conto nelle parole del presidente Draghi, quasi quotidianamente registriamo morti riconducibili all’attività lavorativa. È un ‘rischio calcolato’ che non può essere accettato”, dicono la Flai e la Cgil di Reggio, manifestando vicinanza alla famiglia dell’operaio deceduto.

“Si protrae lungo tutta la Penisola una strage continua, che ipocritamente viene definita col termine di “morti bianche”, che non può far rumore solo nell’immediato per sparire dai radar fino alla prossima vittima”. Per questo, continuano Cgil e Flai, “bisogna determinare in tempi rapidissimi un cambio di passo, fatto di azioni concrete, da parte delle imprese che devono investire nella salute e sicurezza dei propri dipendenti e non considerare la tutela dell’incolumità di chi lavora come una voce di spesa da tagliare o sui cui risparmiare”.

In parallelo si chiede “che aumentino le ispezioni e le sanzioni per chi viola le norme in materia e che questo tema assuma primario rilievo nell’agenda politica nazionale”. Insomma “non è più possibile rimandare il momento in cui tutti – dalle istituzioni, agli organi ispettivi, al sindacato e alle imprese – operino responsabilmente mettendo in campo ogni azione necessaria per fermare questa inaccettabile strage”, concludono dalla Camera del Lavoro.

“Le morti bianche continuano silenziose nonostante i nostri numerosi appelli”, commenta Domenico Chiatto segretario della Cisl Emilia centrale con delega alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Mentre Sadid Aziz, coordinatore del sindacato per l’area della Bassa, torna a parlare di questi incidenti mortali come “infortuni fotocopia” perché “quelli da schiacciamento sono la prima causa di mortalità”. A “Reggio Emilia, come nel resto d’Italia c’è urgenza di rafforzare la formazione e la cultura della sicurezza- aggiunge Aziz- e anche il personale degli ispettori che opera ogni giorno tra le oltre 40.000 aziende reggiane con almeno un addetto”.

L’Ugl Emilia-Romagna chiede un incontro con il presidente della Regione ricordando che nei primi quattro mesi dell’anno si è registrata in Emilia-Romagna una crescita del 22,7% degli infortuni mortali rispetto al primo quadrimestre 2020, con 27 casi. Per il segretario generale Tullia Bevilacqua “occorre gettare le basi per divulgare una maggiore cultura della sicurezza sul lavoro, fatta di prevenzione, igiene e salute”. A questo proposito l’Ugl chiede tra l’altro di attivare un’Agenzia regionale dedicata, di aumentare la formazione dei lavoratori e di programmare un accesso unico alle varie banche dati per valutare i rischi per la sicurezza nelle aziende e prevedere interventi adeguati.