Gioco d’azzardo, il Comune ha 12 cause legali aperte

21 giugno 2021 | 16:08
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Gioco d’azzardo, il Comune ha 12 cause legali aperte

Oggi in consiglio comunale il nuovo regolamento che limita gli orari di sale slot e vlt

REGGIO EMILIA – Sono attualmente 12, tutti ancora in primo grado di giudizio, i contenziosi legali in essere tra il Comune di Reggio Emilia e i gestori di sale gioco e videolottery in città. Le cause riguardano la chiusura dei locali (27 il totale di quelli non in regola) ubicati a meno di 500 metri da scuole, chiese e ospedali, cosa vietata dal cosiddetto “distanziometro” introdotto dalla legge regionale del 2017. Il dato emerge alla vigilia di un altro giro di vite contro il gioco d’azzardo in città, da parte di un nuovo regolamento che il Consiglio comunale approverà oggi con ogni probabilità.

La delibera in discussione in sala del Tricolore, la prima proposta non dalla Giunta ma dai gruppi consigliari, è stata approvata con 24 voti favorevoli (Pd, Più Europa, Immagina Reggio, Reggio è, M5S, Gruppo misto, Alleanza civica), 4 voti contrari (Lega Salvini premier) e 1 astenuto (Forza Italia).

Il nuovo regolamento, da un’idea di quattro anni fa del Movimento 5 stelle, camminerà poi sulle gambe di un’ordinanza del sindaco Luca Vecchi. La principale novità introdotta è la limitazione da parte del Comune dell’accensione degli apparecchi di gioco, che dovrebbe essere consentita in due fasce orarie: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 22.

Sul rispetto di questa prescrizione l’amministrazione vigilerà attraverso “l’applicativo smart”, un software che acquisirà dall’Agenzia dei monopoli e delle dogane che monitora in tempo reale il funzionamento degli apparecchi presenti sul territorio comunale. L’ente non darà poi più in concessione i propri spazi pubblicitari per promuovere le sale dove si gioca d’azzardo e, per quanto riguarda le sponsorizzazioni (ad esempio nelle rotonde) si è deciso che i contratti in essere saranno mantenuti fino alla scadenza e poi non rinnovati.

Un articolo specifico del regolamento riguarda infine i circa 200 tra bar e tabacchini che vendono i gratta e vinci, comprati sempre di più anche da minorenni (soprattutto donne). Ai gestori sarà vietato esporre cartelli che pubblicizzano le vincite avvenute nel locale che, in assenza di quelli su quanti soldi sono stati persi, indurrebbero i giocatori ad una “percezione alterata” della realtà. Nella delibera, sono in premessa citati anche i numeri del gioco d’azzardo sul territorio che, nel solo Comune di Reggio, registrano una spesa complessiva di 314 milioni nel 2019. Di questi una buona parte è stata restituita ai giocatori tramite “vincite”, mentre 65,3 milioni sono quelli che hanno definitivamente perso in un anno.

I dipendenti patologici dal gioco presi in carico dai servizi specifici dell’Ausl di Reggio Emilia sono passati da 16 nel 2010 a 198 nel 2019. Il presidente del Consiglio comunale Matteo Iori, già presidente della cooperativa sociale Papa Giovanni XIII attiva con diversi progetti contro la ludopatia, è ottimista sui risultati che il nuovo regolamento porterà. “In Piemonte, dove norme analoghe sono già state varate, non si è assistito ad una crescita del gioco online come qualcuno temeva e in media i giocatori hanno speso 130 euro in meno in un anno”.

Gianni Bertucci, capogruppo del M5s, considera l’atto “un buon primo punto di partenza. L’obiettivo è tutelare le persone più fragili dagli interessi divergenti delle aziende, che sfruttano il gioco per fare guadagni facili”. Il capogruppo del Pd Gianluca Cantergiani sottolinea a livello pratico un aspetto di presidio di legalità “perché molti giocatori cadono nel vortice dell’usura” e a livello politico “un’azione giusta, che per questo non ha bandiere o colori politici”. L’assessore al Commercio Mariafrancesca Sidoli conclude annunciando un nuovo progetto triennale contro il gioco d’azzardo tra i giovani, finanziato con 300.000 euro, che coinvolgerà le scuole superiori e gli spazi di aggregazione.