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Finanza, sequestri per decine di milioni nel 2020

23 giugno 2021 | 19:24
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Finanza, sequestri per decine di milioni nel 2020
Finanza, sequestri per decine di milioni nel 2020
Finanza, sequestri per decine di milioni nel 2020

Si è celebrato oggi, nella caserma “Ten. Gen. Achille Borghi” di via Mazzini, sede del comando provinciale, il 247° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza, alla presenza del prefetto, Iolanda Rolli

REGGIO EMILIA – Si è celebrato oggi, nella caserma “Ten. Gen. Achille Borghi” di via Mazzini, sede del comando provinciale, il 247° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza, alla presenza del prefetto, Iolanda Rolli.

Il bilancio
Nel 2020 sono stati scoperti 21 lavoratori in “nero” o irregolari nonché 13 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione finanziaria, recuperando a tassazione una base imponibile netta ai fini delle imposte dirette per quasi 5 milioni di euro e constatando l’evasione di IVA per circa 1 milione di euro. Sono state eseguite, inoltre, 193 indagini di polizia giudiziaria, che hanno portato alla denuncia di 234 soggetti, di cui 21 arrestati, consentendo di accertare gravi reati tributari, dei quali ben due terzi hanno riguardato il pericoloso fenomeno della fatturazione per operazioni inesistenti. Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è di oltre 2 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria ammontano a quasi 11 milioni di euro.

Maxi frode fiscale nell’edilizia
In particolare, è stata scoperta, nel 2020, una maxi frode fiscale nel settore dell’edilizia e del trasporto merci, posta in essere ai danni del Fisco da soggetti già coinvolti nelle note indagini per fatti di criminalità organizzata denominate Grimilde ed Aemilia. In dettaglio, l’attenzione degli investigatori si è concentrata sulle fatture passive annotate dalle tre aziende verificate, nella cui contabilità sono confluite fatture per operazioni oggettivamente inesistenti per oltre 5 milioni di euro di imponibile ed IVA pari a circa 1,5 milioni di euro.

L’operazione light off
Nell’ambito dell’operazione LIGHT OFF sono state eseguite 2 misure interdittive nei confronti di imprenditori reggiani responsabili di frode fiscale e sequestrati beni immobili, disponibilità finanziarie e partecipazioni societarie per un valore di 2 milioni di euro. Le investigazioni hanno tratto origine dalle preliminari risultanze di una verifica fiscale avviata, nel 2019, dalle Fiamme Gialle nei confronti di una società formalmente attiva nel settore dell’installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e condizionamento.

I successivi accertamenti, svolti anche a mezzo di indagini patrimoniali e finanziarie, hanno consentito di identificare 9 società “cartiere” che, tra il 2016 e il 2019, hanno emesso nei confronti dell’impresa reggiana, sottoposta a verifica, fatture per operazioni oggettivamente inesistenti per oltre 6 milioni di euro, con conseguente evasione dell’IVA e delle imposte dirette per circa 2 milioni di euro.

Reddito di cittadinanza
Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del “reddito di cittadinanza”. Gli interventi svolti in quest’ultimo ambito, anche con il contributo dell’INPS, sono stati indirizzati, in maniera puntuale e selettiva, nei confronti delle posizioni connotate da concreti elementi di rischio e hanno permesso di intercettare oltre 260 mila euro indebitamente percepiti, nonché di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore, 23 soggetti che, rendendo dichiarazioni false/omissive e attestando circostanze non veritiere, sono riusciti ad ottenere in maniera illecita l’erogazione della predetta misura di sostegno al reddito.

Re cleaning
Nel settore degli appalti pubblici sono state portate a conclusione le investigazioni sviluppate nell’ambito dell’operazione RE CLEANING, per fatti di corruzione e turbativa d’asta. Le presunte irregolarità hanno riguardato gli appalti di molteplici settori, per un valore complessivo di circa 27 milioni di euro, i cui bandi sarebbero risultati “confezionati su misura”, secondo le accuse, onde ostacolare la partecipazione dei potenziali candidati e favorire indebitamente le imprese aggiudicatarie.

Tra questi il più rilevante è senza dubbio il bando di gara europea indetto nel 2016 per un valore stimato di oltre 25 milioni di euro, con il quale l’ente locale ha proceduto all’individuazione del contraente cui affidare per otto anni i servizi di gestione della sosta a pagamento su aree pubbliche, del trasporto scolastico, di controllo ZTL e AP nonché la gestione del servizio di bike-sharing. Secondo gli investigatori “si è trattato di un maxi-bando con la predisposizione di requisiti ad hoc, molto restrittivi in relazione a ciascun servizio, tanto da rendere indispensabile la partecipazione alla gara di un’organizzazione di aziende già ben strutturata, così alterando la procedura ad evidenza pubblica e favorendo l’unico soggetto partecipante che, poi, è risultato essere l’aggiudicatario”.

Le investigazioni svolte hanno fatto emergere, inoltre, ipotesi di rivelazione di segreti d’ufficio, falsità ideologica in atti pubblici e omessa denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale.

Tutela del mercato dei capitali
Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, l’impegno profuso nel 2020 si è concretizzato con la denuncia all’A.G. di 26 soggetti, di cui 4 in stato di arresto, per ipotesi di riciclaggio, reimpiego e autoriciclaggio per oltre 15 milioni di euro, dei quali 11 milioni di euro sottoposti a sequestro. Nel campo dei reati fallimentari, sono stati operati sequestri di beni per un valore pari a quasi 6 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di circa 73 milioni di euro, denunciando 22 soggetti, di cui 5 in stato di arresto.

In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 58 soggetti, che si sono conclusi proponendo all’Autorità Giudiziaria il sequestro di beni mobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 8 milioni di euro.

Operazione Fuori tutto
In dettaglio, nell’ambito dell’operazione FUORI TUTTO è stato disvelato, nel 2020, un ampio fenomeno di riciclaggio a carattere transnazionale, connesso a un sistema di frode fiscale realizzato a beneficio di 35 aziende operanti tra le province di Reggio Emilia, Ravenna, Milano e Napoli. In particolare, sul versante finanziario, è emerso che le somme accreditate sui conti correnti dell’azienda cartiera – con bonifici ordinati dalle società clienti delle false fatture per quasi 11 milioni di euro – sono state sistematicamente riciclate, mediante il trasferimento su conti esteri, intestati ad un’impresa slovacca, attiva nel settore della logistica e del commercio all’ingrosso, riconducibile ad un cittadino italiano, quale unico azionista, e con un management composto anche da soggetti di nazionalità austriaca e slovacca.

Billions
Ed ancora, nell’ambito della nota operazione BILLIONS, sono state eseguite, unitamente alla Polizia di Stato, 51 misure cautelari personali per ipotesi di riciclaggio, bancarotta e frode fiscale nonché sequestri di beni e disponibilità finanziarie per 24 milioni di euro nei confronti dei membri di un’organizzazione criminale avente base a Reggio Emilia e operante su tutto il territorio nazionale.

L’analisi dei flussi finanziari riferibili ai soggetti economici coinvolti nelle investigazioni ha permesso di ricostruire movimentazioni pari ad oltre 240 milioni di euro, delle quali ben 50 milioni di euro sono consistite in prelievi di denaro contante. Tra le condotte contestate agli indagati vi è anche il reato di autoriciclaggio. I sodali infatti provvedevano, attraverso società create ad hoc, ad inviare bonifici all’estero in favore di imprese comunitarie sempre controllate dagli stessi, per un importo complessivo di 1,2 milioni di euro, giustificando le movimentazioni finanziarie quale pagamento di acquisti intracomunitari, rivelatisi fittizi. I fondi così trasferiti venivano poi re-investiti in attività commerciali localizzate sempre all’estero e riferibili all’organizzazione criminale.

Attività a tutela del mercato dei beni e dei servizi
L’attività a tutela del mercato dei beni e servizi è stata volta a contrastare la contraffazione di marchi registrati, l’usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, le false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti e le violazioni alla normativa sul diritto d’autore. In tali ambiti, sono stati effettuati 26 interventi, sottoponendo a sequestro circa 127 mila prodotti industriali contraffatti e non sicuri, deferendo 10 soggetti all’Autorità Giudiziaria.