Concorso di architettura per il polo Silk Faw

19 maggio 2021 | 14:38
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Concorso di architettura per il polo Silk Faw

Invitati sette studi: la gestione affidata a un docente dell’università di Parma

REGGIO EMILIA – Il polo delle “supercar” elettriche di Reggio Emilia sarà costruito sulla base di un progetto che verrà selezionato con un concorso di architettura.

Lo annuncia Silk-Faw, la società espressione del colosso automobilistico cinese e dello studio di design americano, che ha comprato per lo stabilimento un’area di 320.000 metri quadrati nella frazione cittadina di Gavassa. E promette che “innovazione estetica e sostenibilità” saranno non solo i tratti distintivi delle auto prodotte, ma anche nel “Dna strutturale” dell’impianto da cui usciranno.

In dettaglio sono sette gli studi di architetti di livello globale invitati a partecipare al concorso (Elastico Farm, Geza Studio, Iosa Ghini Associati, Labics, Peluffo and Partners, Piuarc, Cino Zucchi Architects) la cui gestione è stata affidata a Carlo Quintelli, professore ordinario di Composizione architettonica dell’Università di Parma.

“Questa importante iniziativa rappresenta la perfetta sintesi del nostro approccio aperto all’innovazione, basato sulla condivisione delle informazioni e sulla ricerca dei migliori talenti”, spiega Jonathan Krane, presidente di Silk-Faw. “Proprio con questi obiettivi intendiamo far leva sulle competenze di un ecosistema di successo come quello della Motor Valley emiliana per realizzare un centro produttivo e di innovazione che si integri i maniera armonica sul territorio e che ne esalti le principali caratteristiche”.

Soddisfatto anche Alex Pratissoli, vicesindaco di Reggio Emilia: “Valutiamo con grande favore l’attenzione che il concorso darà a edifici altamente tecnologici e poco energivori, in grado di compensare il proprio fabbisogno integralmente con fonti rinnovabili”, afferma. Si tratta infatti di “soluzioni architettoniche che dovranno al contempo offrire un elevato comfort ai lavoratori ed essere in grado di rappresentare al meglio lo spirito innovativo dell’investimento, che caratterizzerà fortemente l’area produttiva ecologicamente attrezzata di Prato-Gavassa come cluster dell’economia verde”, aggiunge.