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Vaccini, la sfida di De Luca: “In Campania non procederemo per fasce d’età”

12 aprile 2021 | 18:21
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Vaccini, la sfida di De Luca: “In Campania non procederemo per fasce d’età”

Il presidente della Regione ha detto al commissario Figliuolo che intende lavorare sull’immunizzazione dei settori economici, altrimenti “quando avremo finito le fasce di età l’economia italiana sarà morta”. Figliuolo lo gela: “Niente deroghe”

NAPOLI – “Stamattina ho detto al commissario Figliuolo che, una volta completati gli ultra ottantenni, noi non intendiamo procedere per fasce d’età“. Lo annuncia il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, intervenuto a margine di una visita a Benevento. “Dedicheremo la struttura pubblica a curare i fragili e le persone anziane, ma- sottolinea il governatore- lavoreremo anche sui settori economici perché, se decidiamo di andare avanti solo per fasce di età, quando avremo finito le fasce di età l’economia italiana sarà morta“.

“Abbiamo deciso che dobbiamo privilegiare un comparto importante dell’economia campana, quello turistico, e non possiamo vaccinare gli operatori ad agosto, altrimenti perderemmo un altro anno turistico. Quindi, procederemo esattamente come abbiamo deciso di fare: priorità assoluta agli ultra ottantenni e ai fragili, ma – spiega De Luca – ci sarà un’altra parte delle strutture pubbliche che si impegnerà a vaccinare in base ai settori economici. Abbiamo bisogno di tutelare la salute, ma anche di dare il pane alla gente. La nostra linea è diversa da quella che ha scelto il governo: tuteliamo le persone fragili, ma rilanciamo anche le attività economiche”.

Con riferimento alle dichiarazioni del Presidente della Regione Campania, il Commissario Straordinario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo ribadisce che la campagna vaccinale deve proseguire in modo uniforme a livello nazionale, senza deroghe ai principi che lo regolano, facendo riferimento all’Ordinanza n. 6, che indica le categorie prioritarie di persone da proteggere dal Covid 19. L’obiettivo è quello di mettere al sicuro le persone fragili e le classi di età più anziane, che sono le più vulnerabili all’infezione. Più celermente si concluderà questa fase, prima si potrà procedere a vaccinare le categorie produttive.

De Luca: “La zona rossa? E’ una presa in giro”
Ha detto De Luca: “È difficile reggere un altro anno di paralisi e capisco la rabbia degli operatori economici, anche perché spesso in Italia lo stato non esiste. Quando parliamo di zona rossa in realtà parliamo di una presa in giro. Se il ristoratore va in mezzo alla strada e trova migliaia di persone in giro senza mascherina e senza che nessuno controlli, poi ha il diritto di arrabbiarsi. Questa settimana restiamo in fascia rossa – aggiunge il governatore -, ma da lunedì credo che ne usciamo, dovremo cambiare fascia. Venerdì si riunirà il Cts e al 90% usciremo dalla zona rossa“.

Il governatore: “200mila dosi di vaccini ad aprile o la Campania lascia la Stato-Regioni”
Ha aggiunto il presidente della regione Campani: “Ho detto al commissario Figliuolo che, se per aprile non arrivano in Campania i 200mila vaccini in meno che ci hanno sottratto nei tre mesi che abbiamo alle spalle, prenderemo misure clamorose e, intanto, non parteciperemo più alle riunioni della conferenza Stato-Regioni. Non intendiamo più essere presi in giro. Bisogna superare il primo scandalo, la mancata distribuzione di vaccini in Campania. È una vergogna che la regione con la più alta densità abitativa in Italia abbia meno vaccini di altre regioni”.

“La Campania – aggiunge il governatore – dovrebbe ricevere il 9,6% di vaccini, invece ne riceve il 7,2%. Siamo l’ultima regione a ricevere i vaccini rispetto alla popolazione. Questo è il mercato nero dei vaccini, è uno scandalo che, come è evidente, determina un rallentamento”.

“Il commissario – annuncia De Luca – mi ha garantito che arriveranno 4.500 dosi di Pfizer oggi, ma c’è uno scandalo nello scandalo: abbiamo meno vaccini Moderna, eppure sono i più gestibili perché non vanno conservati a 70 – 80 gradi sotto zero. Io sono per fare un’operazione in verità e di trasparenza assoluta: bisogna dire sempre quanti sono i vaccini consegnati in base alla popolazione e quali tipi di vaccini sono consegnati perché noi abbiamo in percentuale molto più AstranZeneca. Questo non va bene” (fonte Dire).