Sanità, rischio decurtazione stipendi dai 100 ai 300 euro

9 aprile 2021 | 14:35
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Sanità, rischio decurtazione stipendi dai 100 ai 300 euro
Sanità, rischio decurtazione stipendi dai 100 ai 300 euro
Sanità, rischio decurtazione stipendi dai 100 ai 300 euro

Raccolte tra gli operatori 2.500 firme contro la riduzione dei salari

REGGIO EMILIA – Sono 2.500 le firme raccolte dai circa 6.000 lavoratori della sanita’ di Reggio Emilia e consegnate oggi al direttore sanitario dell’Ausl Nicoletta Natalini e del presidente della Conferenza sociosanitaria Giorgio Zanni. Scopo dell’iniziativa, promossa a livello regionale dai sindacati della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil, e’ scongiurare il pericolo che agli “eroi” del Covid venga applicata una decurtazione dello stipendio dai 100 ai 300 euro per le indennita’ aggiuntive.

Il problema sorge dal combinato disposto di due fattori: da un lato, i vincoli di leggi nazionali ai fondi per la contrattazione integrativa. Dall’altro, il massiccio numero di assunzioni di personale sortite dall’Azienda sanitaria per fronteggiare la pandemia. Con il risultato, in sostanza, di una coperta troppo corta per tutti. “Gia’ a marzo – spiega Gennaro Ferrara della Funzione pubblica della Cisl – gli operatori si sono trovati 100 euro in meno in busta paga. Non vogliamo essere eroi, ma solo di essere retribuiti il giusto, ne’ piu’ e ne’ meno”.

Sulla vicenda sono arrivate nei giorni scorsi le rassicurazioni dell’assessore regionale alla Sanita’ Raffaele Donini, a cui si aggiungono quelle di Nicoletta Natalini, direttore sanitario dell’Ausl reggiana, presente questa mattina al presidio dei sindacati davanti all’ospedale. “I nostri lavoratori si impegnano al massimo – dice Natalini – fanno piu’ di quello che dovrebbero sia in termini di attivita’ che di orario e riceviamo anche moltissime lodi perche’ la professionalita’ e’ sempre molto alta”, dice.

“Nessuno – prosegue Natalini – si e’ sottratto a lavorare in questo anno di grandissima difficolta’ e siamo tutti molto stanchi perche’ siamo una categoria che non ha avuto tregua. Quindi credo che il giusto compenso per le persone che lavorano sia dovuto. Se non fosse cosi’ sarebbe una beffa”. Come azienda, aggiunge il direttore sanitario, “abbiamo sempre seguito tutte le indicazioni che ci venivano dalla Regione e confidiamo che anche questa volta si possa andare incontro alle richieste dei lavoratori. E’ chiaro che serve un intervento non nostro, ma di livello piu’ alto e grazie anche ai nostri consiglieri regionali si sta affrontando l’argomento”.

A testimoniare solidarieta’ ai lavoratori, oltre a Natalini e Zanni erano presenti anche il segretario generale della Cgil di Reggio Cristian Sesena e i consiglieri regionali del Pd Roberta Mori e Andrea Costa, firmatari con altri colleghi di una risoluzione in Assemblea legislativa. “La porteremo all’attenzione anche del Governo – spiega Costa – a cui chiederemo di svincolare i fondi per i salari integrativi. Ma anche come Regione siamo pronti a fare la nostra parte”.